Cronaca

​Ospedali senza posti letto né barelle, il calvario di un 72enne

La Redazione
Il racconto angosciato della figlia, l'appello a chi gestisce la sanità nel nostro territorio
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Due giorni di autentico calvario, fra la rabbia dei parenti e l’impotente rassegnazione del personale sanitario che, pur prodigandosi con i pazienti, nulla può a fronte delle reali carenze che affliggono la sanità locale.

È l’amara vicenda di un 72enne biscegliese, raccontata da sua figlia che l’ha vissuta accanto a lui. Tutta ha inizio martedì 22 gennaio, quando l’anziano intorno allae 8.20 viene accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele II Bisceglie, a causadi evidenti difficoltà deambulatorie improvvise. Gli viene assegnato un codice giallo e “l’ortopedico indica una valutazione neurologica urgente ed il trasferimento al nosocomio di Barletta”, racconta la figlia. “Mio padre rimane parcheggiato nell’astanteria del pronto soccorso biscegliese dalle 12:42, orario della valutazione medica, sino alle 18.30 circa per la mancanza di un’ambulanza che possa trasportato all’ ospedale ‘Dimiccoli’, tutte impegnate in altre operazioni”.

Nel tardo pomeriggio finalmente l’uomo raggiunge il reparto di Neurologia di Barletta dove viene ricoverato “per sospetta poliradicolonevrite in fase acuta cosi come scritto nei referti in nostro possesso. Ma nell’ospedale barlettano non ci sono posti letto né in reparto né in appoggio in altri reparti, persino le barelle sono indisponibili. Vista la situazione decidiamo di tornare in ambulanza al pronto soccorso di Bisceglie, ore 20 circa, per cercare un reparto di Neurologia attrezzata alle esigenze di mio padre che per quel tipo di patologia necessita di trasfusioni di immunoglobuline e plasmaferesi. Dopo due ore e mezzo di interminabile attesa non arriva la buona notizia vista la mancanza di posti letto negli ospedali di Barletta, Andria, Universo Salute Bisceglie, Di Venere, Altamura e Policlinco di Bari. Mi trovo quindi costretta a firmare le dimissioni di mio padre, a rischio e pericolo per la sua salute, riportandolo a casa nonostante un codice giallo dopo 13 ore e 37 minuti di sosta complessiva cosi come riporta il referto”.

Ma purtroppo il giorno seguente, mercoledì 23 gennaio, il 72enne biscegliese viene trasportato nuovamente dai suoi familiari al pronto soccorso dell’ospedale di Barletta, dove anche stavolta “rimane su una sedia a rotelle, vista la mancanza di letti, sino alle ore 16 quando arriva la disponibilità di una barella su cui rimarrà per tutta la notte nel reparto di Neurologia come ‘letto aggiunto’. Abbiamo dovuto aspettare il primo pomeriggio di mercoledì 24 gennaio per avere finalmente un posto letto e dare un degno ricovero a mio padre”.

Nessuna critica viene mossa dai parenti al personale sanitario, “ma è gravissimo – dichiara la figlia del paziente – l’affanno con il quale sono costretti a lavorare viste le poche risorse umane presenti rispetto all’altissimo numero di accessi ed alla loro gravità. Grave anche l’insufficienza di ambulanze a disposizione”. Una storia purtroppo esemplare in negativo della cronica “insufficienza di posti letti nella zona del nord barese. Non è possibile continuare a gestire la sanità in questo modo, mi auguro che si possa migliorare la situazione evitando ai cittadini giorni di angoscia come quelli vissuti dalla mia famiglia”.

lunedì 28 Gennaio 2019

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SEBASTIANO CORCELLA
SEBASTIANO CORCELLA
5 anni fa

bisogna potenziare ospedali di BARLETTA (CHE DAL PROGETTO INIZIALE E' STATO RIDIMENSIONATO), OSPEDALE DI ANDRIA, OSPEDALE DI BISCEGLIE. INVECE DI RIDIMENSIONARE E CHIUDERE.