Cultura

Scavi in via Vitrani al Congresso Nazionale di Archeologia Medioevale di Matera

Cosimo Giuseppe Pastore
Sarà l'archeologo barlettano Ruggero Lombardi ad illustrare, giovedì 13 settembre, i risultati delle ricerche condotte sul sito di via Vitrani
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Gli scavi archeologici di via Vitrani saranno oggetto di dibattito durante il Congresso Nazionale di Archeologia Medievale che si terrà a Matera dal 12 al 15 settembre. A relazionare sul tema, presentando i risultati delle proprie ricerche, davanti a rinomati accademici e archeologi provenienti da tutta l’Italia, sarà l’archeologo barlettano Ruggero Lombardi che sul sito ha condotto degli studi nell’ambito del progetto “Storia della Città”.

Dall’importanza storica degli scavi, spesso dimenticati e purtroppo abbandonati all’incuria, sino alla possibilità di renderli un valore aggiunto per Barletta, nonché fonte di riscoperta delle proprie origini e di conoscenza delle culture che nel tempo hanno attraversato il territorio. L’intervento di Ruggero Lombardi, nella sezione “Luoghi di culto e archeologia funeraria” è in programma per il primo pomeriggio di domani, 13 settembre a Matera.

«Nella sezione archeologia funeraria e edifici di culto, tra i numerosi contributi, il comitato organizzatore – spiega Lombardi – ha scelto questo intervento su Barletta per i risultati delle importanti ricerche lì condotte. Oltre alle sepolture, infatti, nel sito sono state rinvenute buche di palo che allineate ricostruiscono il perimetro di strutture capannicole, ascrivibili al VII-VIII sec. D.c. sulla base di frammenti ceramici da fuoco di tipo Egeo, importati sulle coste pugliesi in questo periodo storico. La presenza di queste capanne – prosegue Ruggero Lombardi – fa pensare ad un modello urbanistico parcellizzato della Barletta altomedievale, costituita da piccole realtà insediative, fatte da strutture in materiale deperibile, gravitanti attorno al centro, sito accanto alla grande Basilica e al porto, di cui le ricerche archeologiche hanno messo in luce alcune dinamiche storiche».

Così, l’archeologo barlettano, da tempo portavoce nel mondo accademico delle ricchezze che la città di Barletta può vantare, illustrerà i risultati delle ricerche avviate sugli scavi archeologici presenti nel cuore del centro cittadino dal 1981, anno in cui vennero alla luce. Fu una scoperta incredibile quella di 37 anni fa, quando quelle capanne, delle quali rimaneva solamente la traccia dei tronchi deputati al loro sostegno, fecero subito pensare a realtà insediative medioevali.

Gli scavi ebbero il compito di aggiungere un tassello importante alla storia barlettana e di incuriosire circa la loro collocazione, adiacente ad un’area corrispondente, probabilmente, alla chiesa di San Francesco della quale nel 1981 spuntò il pavimento originario, composto in gran parte da lastre tombali. È proprio da quelle lastre che fu possibile identificare il periodo storico di quegli scavi, grazie alle date di sepoltura riportate accanto a stemmi e iscrizioni che decorano le lapidi.

Sarà Matera, città che si prepara al ruolo di città europea della cultura 2019, quindi, la vetrina degli scavi archeologici di via Vitrani che da quel 1981 non hanno avuto molte occasioni per un’adeguata valorizzazione. Ricordiamo che l’Assessore alla Cultura, Michele Ciniero, ha anticipato di essere a lavoro per una cooperazione proprio con la città di Matera in vista del prossimo anno. Sarà questa l’occasione per un progetto di valorizzazione e tutela di una testimonianza storica dall’indiscusso valore?

mercoledì 12 Settembre 2018

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