Politica

Il sindaco Cannito si è dimesso: 20 giorni per trovare un accordo

Cosimo Giuseppe Pastore
Ognuno dovrà prendersi le responsabilità delle proprie azioni
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“Annuncio
le mie dimissioni da sindaco di questa città. Abbiamo tentato ogni
giorno in questi due mesi di arrivare a un punto di incontro e di
trovare un equilibrio, ma non ci siamo riusciti. La città non ha colpa e
non è interessata alle beghe politiche. Da domani sarò al lavoro per
concertare una intesa con tutte le forze politiche”.

Con queste
parole il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, a capo di una coalizione
di liste civiche, ha annunciato le sue dimissioni a due mesi dalle
elezioni del 10 giugno scorso.

Se entro 20 giorni non si trovasse un
accordo – ha aggiunto il primo cittadino – se non riuscissimo a
esprimere una maggioranza o una rappresentanza politica capace di
governare la città, è giusto che si vada tutti a casa”.

La decisione
arriva dopo che, nella prima seduta di Consiglio comunale, celebrata
venerdì scorso, l’assise cittadina non è riuscita ad eleggere il
presidente del Consiglio, a causa di un mancato accordo nella
maggioranza.

Il sindaco Cosimo Cannito questa mattina protocollerà le
sue dimissioni e ha annunciato che avvierà, con tutte le forze
politiche, un dialogo e un confronto aperto
, per addivenire a un
possibile accordo per il governo della città.

È stata una serata lunga quella di ieri, domenica 5 agosto, in Consiglio comunale. Il punto all’ordine del giorno, l’elezione del Presidente, è stato surclassato da un dibattito politico che ha scaldato gli animi di alcuni componenti della maggioranza, coinvolgendo lo stesso Sindaco Cannito che ha annunciato le sue dimissioni.

Le dimissioni

«Le protocollerò domani» ha specificato Cannito in Consiglio Comunale. Neanche questo, però, nonostante le due sospensioni della seduta, ha risolto il nodo politico. La votazione per la presidenza, infatti, ha di nuovo esito negativo. Il Consiglio è convocato nelle prossime 48 ore, martedì sera, ma il Sindaco avverte: «Noi non ci saremo».

Da oggi, allora, si azionerà il timer Cannito. Inizieranno a decorrere, infatti, venti giorni in cui il Sindaco potrà decidere di confermare o revocare le dimissioni, mandando tutti a casa. Saranno disposte, le bocche affamate presenti in un’ala della maggioranza, a tornare a casa o si troverà la quadra? I venti giorni serviranno proprio a questo, ognuno dovrà prendersi le responsabilità delle proprie azioni.

Il dialogo con le opposizioni

Così, Cannito invita ad un dialogo, rivolgendosi, però, alle opposizioni, consapevole delle posizioni arroccate e pretestuose di parte della sua maggioranza: «Invito le opposizioni a fare delle proposte – avanza il Sindaco – atteso che non c’è un accordo della maggioranza su una candidatura». L’unica proposta però è quella del Movimento 5 Stelle che candida Antonio Coriolano, per il resto il nulla. Il PD non partecipa ai giochi né intende farlo in futuro, la maggioranza, invece, si sgretola a vista d’occhio.

Le riunioni dei giorni passati, infatti, non sarebbero servite a nulla. Il risultato è quello di un’Amministrazione partita da due mesi e sostenuta da una maggioranza che litiga, rivendicando sempre di più: dalla presidenza del Consiglio all’azzeramento totale della Giunta. È il retroscena svelato dal Consigliere comunale Riccardo Memeo che descrive la presenza di un’entità che si sarebbe via via formata e che avrebbe alzato sempre di più l’asticella, nonostante la disponibilità ad un dialogo da parte del Sindaco: «In questi due mesi – racconta Memeo – le abbiamo provate tutte, fino a proporre l’azzeramento della Giunta, ma tutto ciò non è servito, l’asticella era spostata sempre più in alto».

La maggioranza ai ferri corti

E allora tutti a lavoro, da oggi. Il Sindaco Cannito spiega che continuerà a lavorare in questi 20 giorni per trovare la quadra, ascoltando l’opposizione e non chiudendo le porte alla sua maggioranza. Ed è con parte di quella maggioranza che ieri si è consumato l’inverosimile. Cosimo Cannito è uomo libero, lo ha ripetuto più volte, e tale intende restare. Così, decide di togliersi qualche sassolino che da tempo ormai gli stava dando fastidio.

Si apre un diverbio politico con riferimenti personali tra il Sindaco e i suoi Consiglieri. Sono Giuseppe Rizzi e Antonello Damato ad alzare la polvere sul campo di battaglia. «Chiedo a Mino Cannito che ritorni la persona che io conosco»: così avanza Rizzi, definendosi amico fraterno del Sindaco e garantendo un appoggio alla sua attività amministrativa solo in caso di revisione dei criteri di assegnazione dei posti in Giunta. Nessuna amicizia fraterna per Cannito, solo interesse. «Si renda trasparente l’attività in Giunta – colpisce, invece, Damato – invitando TV e giornali».

Il Sindaco non le manda a dire, rendendo pubblici gli attriti con la maggioranza. «Lei in questi due mesi non ha mai partecipato ai lavori a Palazzo di città perché era impegnato in altre faccende», risponde Cannito al Consigliere Damato.

Sono questi i toni con cui è terminato ieri il Consiglio comunale. Se saranno destinarsi ad abbassarsi non è dato saperlo. Per il momento bisogna solo attendere, osservando se le opposizioni saranno disposte ad una collaborazione con il Sindaco e se l’entità di cui parla Memeo possa trovare pace.

lunedì 6 Agosto 2018

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Michele Rinella
Michele Rinella
5 anni fa

ho assistito in streaming a una riunione consigliare il cui termine ” squallida” è quello più giusto : accuse esplicite e velate tra il sindaco e vari consiglieri. Credo che il Sindaco sarà ostaggio di una aggregazione di sigle e partiti messi insieme per vincere ma non per governare. Sarebbe interessante sapere quali sono i punti programmatici di questa ammucchiata liquida, nero su bianco. E' vero il detto che ” Chi è causa del suo mal pianga sè stesso”. Il sindaco ne prenda atto subito e prima di far ripiombare Barletta nel nulla cosmico o agita e brandeggia la spada o dia le dimisssioni definitive. Barletta merita ben altro!