Politica

Il sindaco Cannito si dimette: il Consiglio comunale minuto per minuto

Cosimo Giuseppe Pastore
La minaccia di dimissioni farà tornare i dissidenti sui loro passi?
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Sono ore cruciali quelle che hanno anticipato la seconda seduta del Consiglio comunale convocato per oggi, 5 agosto, alle ore 19:30. Dopo il nulla di fatto per l’elezione del presidente del Consiglio (qui i dettagli), con un trionfo delle schede bianche durante la seduta di venerdì scorso, si sono fatte sempre più insistenti, a partire da ieri sera, le voci su una scelta drastico del Sindaco Cannito: le dimissioni.

Il motivo è presto detto. Il Sindaco Mino Cannito ha più volte ribadito di avere le mani libere e di non essere servo di nessuno: tuttavia, la regia oscura, a cui si è fatto riferimento lo scorso 3 agosto, sembrerebbe aver preso il sopravvento, decisa nell’ostacolare un mandato che si presenta zoppo, ad appena due mesi dalla vittoria della “Coalizione del buon governo”. Le riunioni di maggioranza di queste 48 ore, la prima delle quali convocata nella serata di venerdì 3 agosto, subito dopo l’esito negativo della seduta del Consiglio, non avrebbero portato a nessun risultato. Insomma, dinanzi all’assenza di un dialogo propositivo al bene della città, Cannito non vuole sfamare le bocche di quell’ala della maggioranza che con il suo comportamento sta solo rallentando la macchina cittadina.

La minaccia di dimissioni farà tornare i dissidenti sui loro passi? In caso negativo, si apriranno, da oggi, 20 giorni di tempo entro i quali Cannito potrà confermare o ritirare le dimissioni. Un tempo utile, quindi, ad avviare l’ennesimo confronto con una maggioranza già in pezzi, sulla scorta della proposta del Consigliere Mennea di rinviare la discussione sulla presidenza a settembre.

A partire dalle 19:30 seguiremo insieme, minuto per minuto, questa seconda decisiva seduta del Consiglio comunale.

Sono le ore 19:47, la seconda seduta del Consiglio Comunale ha inizio.
Verificato il numero legale (6 i Consiglieri assenti: Basile, Dicorato,
Losappio, Mennea e Quarto) si procede con i lavori. Punto all’ordine del
giorno è l’elezione del Presidente del Consiglio Comunale.

Interviene il Sindaco Cannito: “La maggioranza non ha raggiunto una
convergenza sull’elezione del Presidente del Consiglio”. Si è pronti a
votare un nome, si evince dal discorso di Cannito. Sì, ma quale? Il
Consigliere Filannino evidenzia la candidatura, per il gruppo
pentastellato, dell’avvocato Coriolano.

È Ruggiero Basile, consigliere 5 Stelle, a sottolineare l’inesistenza di
una maggioranza che non si pronuncia. È questo, secondo il consigliere,
ad ostacolare ciò per cui il gruppo grillino sarebbe pronto: lavorare
per la città. “Che siano il Presidente Emiliano, l’Assessore regionale Caracciolo, il
consigliere comunale Mennea e il Senatore Damiani – avanza Basile – a
spiegarci il motivo di questo stallo politico”.

Arriva in aula anche il consigliere comunale Flavio Basile (Lega).

Ecco l’intervento del capogruppo del PD, Dino Delvecchio: “Se gli
altri indicano una scelta sono maneggioni, se la scelta sono io sono
terziario. Tutte le proposte politiche sono onorevoli, tutti i presenti
in Consiglio sono legittimati a presiederlo. Io non ho motivo di avere
pregiudizi sulla elezione di una figura istituzionale”. Delvecchio
stigmatizza la posizione “imbarazzante della maggioranza” che non
avrebbe punti di congiunzione ideologica tra i suoi esponenti.
“Amministrare una città – prosegue il consigliere – non significa
riempire le buche di asfalto, ma avere un’idea dei suoi problemi. Noi
dell’opposizione troviamo difficile confrontarci con la presunta
maggioranza perché non sappiamo con chi confrontarci. Ci sono tante
individualità che si sono candidate al Consiglio Comunale senza una
bandiera di appartenenza”. “Nessun accordo con il PD – chiarisce Delvecchio – perché noi non siamo
in vendita, me ne frego delle chiacchiere da bar”. L’invito è ragionare
in termini politici per amministrare una città “con le mani pulite”. “Io non candido nessuno del mio partito a questa carica, non
parteciperemo a questa votazione nè ci candidiamo”, conclude Delvecchio.

Torna sul punto Michelangelo Filannino che plaude all’intervento di
Delvecchio, ribadendo che “la nostra candidatura – quella del consigliere comunale Coriolano – è finalizzata a trovare una candidatura
fuori dalle logiche spartitorie. Vorrei che il Sindaco chiarisca la sua
intenzione di dimettersi”. Filannino vuole avviare una discussione
sulla base delle dimissioni, minacciate dal Sindaco: “È vera
l’intenzione del Sindaco di dimettersi?”.

“Non ho intenzione di replicare” risponde il Sindaco, che prosegue: “Ho
fatto una proposta politica e su quella intendo discutere. Se deciderò
in quel senso lo farò alla fine delle votazioni, perciò invito le
opposizioni a fare delle proposte, atteso che non c’è un accordo della
maggioranza su una candidatura perché ci sono aspettative legittime”.
Così Cannito si dimostra aperto ad un nome di opposizione alla
Presidenza del Consiglio.

“Non ci mancano le parole – afferma il consigliere Memeo – perciò non
mancheranno occasioni di confronto dopo il superamento di questa fase
delicata per il Consiglio Comunale. Accolgo con interesse la proposta
politica del Sindaco, aperto ad una collaborazione con la minoranza”. Il consigliere Memeo chiede una sospensione temporanea (qualche minuto)
dei lavori per un confronto sulla questione della presidenza.

Non condivide l’invito di Memeo, il consigliere della Lega Basile:
“Questo modo di fare politica a Barletta è ormai atavico. Invito a non
accettare la proposta del Consigliere Memeo e a procedere alla
votazione”. Basile vuole un nome per la Presidenza che venga fatto dalla
maggioranza, oltre a quello, già conosciuto e oggetto di discordia, di
Sabino Dicataldo.

Interviene Carmine Doronzo, consigliere di Coalizione Civica che
critica: “Lei, Sindaco deve assumersi le sue responsabilità che non deve
scaricare all’opposizione, come fatto dal precedente Sindaco Cascella”.
Doronzo invita a rendere espliciti, nel segno di una trasparenza
politica, i motivi ostativi all’elezione di un Presidente e le pretese
avanzate da parte della maggioranza.

Antonio Damato, consigliere di maggioranza (Iniziativa Democratica)
anticipa la messa ai voti della proposta di sospensione di Memeo. “La
richiesta del Sindaco – procede Damato – è stata tardiva. La votazione
sul presidente dovrebbe trovare la condivisione di maggioranza e
opposizione e noi, come lista, non la condividiamo. La prostata avanzata
dal Sindaco darebbe vita ad un inciucio. Noi – prosegue il Consigliere
annoverato tra i dissenzienti di maggioranza – chiediamo una soluzione
che sia condivisa da tutta la maggioranza. Per questo motivo siamo
contrari anche alla sospensione”.

Arriva il primo intervento della consigliera Stella Mele: “Abbiamo vinto
le elezioni, ammainato le bandiere di partito e abbiamo potuto farlo
perché quando si è forti delle proprie identità non si ha paura di
navigare in mare aperto”. Qualcuno, secondo la Mele, ostacolerebbe gli
obiettivi della Coalizione del Buon Governo attraverso rivendicazioni
politiche: “Discutere di accordi pre o post elettorali mortifica la
politica. Se questa maggioranza sta vivendo un momento di difficoltà non
è dovuto alla presenza di diverse identità politiche. La responsabilità
risiede in coloro che una identità politica non ce l’hanno mai avuta, anteponendo gli interessi particolari a quelli generali”.

Il consigliere di maggioranza Giuseppe Rizzi (Cannito Sindaco): “Noi
non siamo i dissidenti. Chiedo al Sindaco Mino Cannito che ridiventi la
persona che io conosco. Noi non abbiamo detto di volere la spartizione,
ma l’azzeramento della Giunta per una questione democratica. Abbiamo
proposto un nominativo per la presidenza condiviso da 18 di noi. È un
comportamento democratico per garantire il bene della città”. L’obiettivo è quello di rivedere i criteri di assegnazione dei posti in
Giunta, affinché le scelte siano condivise con tutta la maggioranza. Solo allora ci sarà l’appoggio della lista al Sindaco Cannito.

Si procede alla votazione della proposta del Consigliere Memeo. È approvata, la seduta si sospende per 15 minuti.

Ore 21:18, riprendono i lavori sospesi con 22 voti favorevoli, 3 contrari e 4 astenuti.

Torna ad intervenire il Sindaco: “Non scarichiamo la
responsabilità, come sostiene Carmine (Doronzo, ndr). Il voto è stato dato dai
cittadini, non offendiamo i cittadini se hanno rieletto persone già
presenti in altre Amministrazioni. Ho grande rispetto per l’opposizione –
di cui lo stesso Sindaco è stato parte – e le porte del Sindaco, il
contributo politico di chiunque sono aperte”. Cosi Cannito torna ad
invitare le opposizioni ad una collaborazione per questo scoglio
istituzionale. “Abbiamo lavorato in questi due mesi per il bene della
città. Forse le comunicazioni che facciamo sono troppe da poter pensare
ad un protagonismo. Non abbiamo una maggioranza, invito tutti ad un
confronto politico sin da stasera o domani” esclama Cannito che in
questo clima annuncia le sue dimissioni, invitando il Consigliere Rizzi a
non proclamarsi suo amico fraterno. Il sindaco protocollerà domani stesso
le sue dimissioni.

Si apre comunque la votazione sulla presidenza del Consiglio Comunale.

Il consigliere Damato minaccia di abbandonare l’aula per la votazione del
presidente, dopo aver invitato il Sindaco ad una trasparenza dei lavori
di giunta attraverso la partecipazione di tv e giornali. “Lei – risponde
Cannito – non ha mai partecipato ai lavori di Giunta perché era
impegnato in altre faccende”.

Da domani si aprono 20 giorni in cui il Sindaco potrebbe ritirare le
sue dimissioni.
Il Sindaco, accusando Damato di non averlo mai visto a
Palazzo di Città in questi due mesi di mandato, garantisce che
continuerà a lavorare per la città fino allo scadere dei 20 giorni. Si
attende quindi di avviare un timer improcrastinabile per la soluzione
della evidentissima crepa della maggioranza Cannito.

Interviene nel dibattito politico avviato il consigliere Riccardo
Memeo:
“Il progetto di Cannito è stato ed è oggettivamente coraggioso e
innovativo. All’ultimo minuto utile, qualcuno si è aggregato a questo
progetto – ricorda Memeo, tracciando la genesi della Coalizione – e noi
li abbiamo accolti realizzando 10 liste. Un’entità è nata all’interno di
Palazzo di Città, non so come definirlo, ma è stato sempre chiaro che
questo gruppo si è mosso, legittimamente, come un’entità a se stante,
prescindendo dalle liste di appartenenza e avanzando rivendicazioni.
Abbiamo dovuto confrontarci con questa entità e in questi due mesi le
abbiamo provate tutte Fino a proporre l’azzeramento della Giunta. Tutto
ciò non è servito, l’asticella era spostata sempre più in alto. Io
apprezzo la dignità con cui il Sindaco oggi ha rassegnato le
dimissioni”.

Si prosegue con Flavio Basile: “Aprezzo la tua onestà – riconosce il
Consigliere al Sindaco – però chi è vittima del proprio male pianga se
stesso. Se ti sei cresciuto serpi che mordono e ledono con il proprio
veleno la tua azione amministrativa, ti prego di fare i nomi, voglio
sentirli dalla bocca del primo cittadino”.

È la volta di Antonio Divincenzo, consigliere comunale del Partito
Democratico:
“Lei Sindaco ha costruito una compagine politica con storie
che facevano fatica a confrontarsi. Oggi si acclara il fallimento della
sua maggioranza politica che non c’è più. Io la ringrazio perché
finalmente il nostro partito vive di persone che vogliono vivere la
politica con passione e coerenza. La sua apertura alla minoranza è
dimostrazione del suo fallimento”.

Torna a parlare il consigliere Rizzi che sostiene di poter dimostrare
che i rapporti personali con il Sindaco non sono finiti: “Lo dimostrerò
con i fatti e lei mi chiederà pubblicamente scusa. Non ho bisogno della
politica, durante la votazione la lista Cannito lascerà l’aula”.

Prende la parola il giovane consigliere Luigi Dimonte, sul modo
di fare politica, rivelatosi critico già in questi primi due mesi.
“Spero che da domani si possa parlare di progettualità” è il messaggio
del consigliere Laforgia che anticipa di abbandonare l’aula al momento
della votazione non condividendo la volontà di individuare il Presidente
del Consiglio al di fuori della maggioranza.

“Non avreste dovuto inquadrare la presidenza del Consiglio Comunale come
cosa vostra – osserva il consigliere Filannino rivolgendosi alla
maggioranza – perché la presidenza non è un totem da gestire per
rimettere a posto gli equilibri interni della vostra coalizione, ma è un
fatto istituzionale che avremmo potuto risolvere già venerdì. Qui
invece si discute di faccende private che rasentano lo psicodramma.
Bisogna spiegare quali siano gli scenari politici sui quali muovete,
perché sul punto non sembra esserci trasparenza”.

Primo intervento anche per il giovane Massimo Spinazzola:
“Non è accettabile che il Presidente del Consiglio sia individuato tra
la minoranza. Non sarebbe corretto consumare una votazione farsa”,
conclude Spinazzola che anticipa anch’egli di abbandonare l’aula.

“L’azione
amministrativa del Sindaco sta trovando un gradimento superiore alla
media”, interviene il consigliere Bufo che prosegue: “Troppi Sindaci
negli ultimi 15 anni sono stati tirati dalla giacchetta. Se il Sindaco
ha deciso di rassegnare le sue dimissioni, ha le sue ragioni”. Non
sarebbe competenza del Sindaco individuare il Presidente del Consiglio,
secondo il Consigliere Bufo che sfida la maggioranza a “sedersi per fare
in modo che il Presidente del Consiglio sia espressione della
maggioranza. Io vi propongo un metodo da utilizzare: fermiamoci e
votiamo con un metodo democratico il presidente, tra quelli che
presentano la loro candidatura, scegliendo quello più votato”.

Bufo propone 5 minuti di sospensione affinché la maggioranza individui un nome da candidare alla presidenza.

Dopo la sospensione, approvata con 15 voti favorevoli, 11 contrari e 3
astenuti, riprendono i lavori, pronti per la votazione del Presidente.

Nulla di fatto per l’elezione del presidente del Consiglio comunale anche dopo questa votazione, in cui prevalgono le schede bianche. Il sindaco Cannito ha rassegnato le sue dimissioni, che verranno protocollate domattina e ha annunciato che non si presenterà alla prossima seduta consiliare, convocata per martedì 7 agosto alle ore 19:30.

domenica 5 Agosto 2018

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