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25 aprile, Barletta Antifascista in ricordo dei fratelli Vitrani e dei partigiani di ieri e di oggi

La Redazione
"Il sacrificio dei fratelli Vitrani dovrebbe aiutarci a comprendere il valore e l'importanza della scelta di tutti coloro che oggi stanno dando la vita per la difesa delle loro comunità"
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“Esattamente un anno fa abbiamo deciso di dare il via ad un percorso che ci portasse a riavvicinarci alla memoria storica antifascista della nostra città e di farlo dando risalto alla storia di due tra tutti coloro che, con la loro vita, la rappresentano. I fratelli Pietro e Ruggero Vitrani, figli di migranti barlettani, presero parte giovanissimi alla Resistenza nelle formazioni partigiane della Val Sangone dove furono giustiziati dai nazifascisti rispettivamente il 3 dicembre 1944 ed il 16 gennaio 1945, all’età di 18 e 20 anni”. Si apre con il loro ricordo la nota di Emma Cafiero, a nome di Barletta Antifascista, per la commemorazione del 25 aprile.

“La storia dei due fratelli partigiani ha un valore non solo simbolico nella nostra attualità. Rappresenta per noi uno dei punti di connessione tra la nostra comunità ed i valori dell’Antifascismo. Il ricordo di due giovani che hanno dato la vita per la difesa delle libertà di tutte e di tutti dovrebbe farci riflettere su quanto sia ancora importante parlare di Resistenza in un contesto storico dove vecchi e nuovi fascismi cercano di guadagnarsi una credibilità facendo leva sull’odio verso i migranti e sulle guerre tra poveri, che distolgono l’attenzione dai reali responsabili di tanta precarietà e disperazione. Anni di politiche scellerate, al servizio di un capitalismo al collasso, hanno causato quel sistema di diseguaglianze che i vari Salvini utilizzano per la propria propaganda elettorale.

Riteniamo inoltre che la memoria dei martiri della Resistenza ci avvicini a questioni che, erroneamente, sentiamo lontane dalla nostra quotidianità. Il sacrificio dei fratelli Vitrani dovrebbe aiutarci a comprendere il valore e l’importanza della scelta di tutti coloro che oggi stanno dando la vita per la difesa delle loro comunità. Dalla lotta per la difesa dell’autonomia nelle comunità zapatiste in Chiapas fino alla resistenza Mapuche, dalla resistenza palestinese a quella del Rojava e di tutti i popoli della Siria del Nord. Proprio l’esperienza rivoluzionaria del Rojava rappresenta a pieno queste ed altre tradizioni di lotta per la libertà. Una nuova società che distrugge i canoni del patriarcato con il protagonismo delle donne nella vita e nella difesa delle comunità; che fa della difesa e della tutela di tutte le minoranze etniche e religiose uno dei suoi pilastri fondamentali e per la quale tante e tanti partigiani stanno ancora perdendo la vita.

Alla memoria dei fratelli Vitrani abbiamo dedicato un murales, non un simbolo fine a se stesso, oggi minacciato da una politica locale priva di argomenti in campagna elettorale che fa dei teoremi sul decoro urbano l’unico strumento atto a riempire il vuoto cosmico dei suoi comunicati stampa. In una città martoriata da un disastro ambientale di proporzioni drammatiche la reale preoccupazione, per qualcuno, è quella di ripulire un muro. Nella stessa città in cui dilagano allo stesso tempo speculazione edilizia ed emergenza abitativa, la discussione si sposta sulla cancellazione di un murales.

Il murales dedicato ai fratelli Vitrani è anche un modo per contrastare la pigrizia delle istituzioni che hanno ridotto il ricordo della Resistenza ad una grigia e vuota celebrazione, un giorno all’anno. Nel resto dei giorni si garantisce agibilità politica a formazioni neofasciste libere di oranizzare ronde per la sicurezza e di fare propaganda sessista e xenofoba nelle piazze protette da un plotone di uomini delle forze dell’ordine.

La difesa di questo nostro omaggio alla Resistenza è un modo per ribadire che l’Antifascismo non si delega, non è una sterile ricorrenza ma è una pratica quotidiana di una comunità che si prende cura di se stessa.

E’ per queste ragioni che abbiamo deciso di far partire il nostro spezzone di corteo, quello delle lotte territoriali, della solidarietà internazionalista, della città antisessista e multietnica che vogliamo, proprio dal murales dedicato ai fratelli Vitrani.

Ci appelliamo a tutte le realtà territoriali che non si riconoscono nel triste teatrino degli onori istituzionali e militari a partecipare, a rendere colorato e vivo questo spezzone.

Il concentramento è previsto alle ore 9,30 sotto la gradinata del murales dei fratelli Vitrani, nella villa comunale di viale Giannone, da dove ci dirigeremo tutt* insieme verso il monumento alla memoria delle vittime dell’eccidio nazifascista del 12 settembre 1943″.

mercoledì 25 Aprile 2018

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