Durante la puntata di Presadiretta del 20 Marzo scorso i giornalisti hanno intrapreso un viaggio tra gli adolescenti per capire il loro rapporto con i social. L’inchiesta dal titolo “La scatola nera” parte da Tulsa in Oklahoma, in uno dei centri di ricerca del più grande studio al mondo per capire quale sia l’impatto sul cervello di bambini e ragazzi delle tante ore passate sui cellulari e social.
I risultati degli studi ci mostrano una verità lapalissiana e nota a tutti i genitori di adolescenti, è nota anche a quei genitori che indossano occhiali scuri per non vedere la realtà. I ragazzi vivono in costante confronto con un’alterità che percepiscono come migliore e che assurgono a modello di vita. Cosa succede però quando i nostri ragazzi non riescono a raggiungere questo ideale?
Gli studi effettuati sugli effetti dell’esposizione alle piattaforme dimostrano variazioni a livello cognitivo ed emotivo nei ragazzi. A livello cognitivo si possono evidenziare facoltà attentive compromesse, problemi di memoria e difficoltà di elaborazione degli stimoli. A livello emotivo sono sempre più presenti problemi di autostima, tono dell’umore sbilanciato verso il fronte depressivo talvolta fino all’apatia, oltre che una massiccia quota di ansia libera che può anche essere percepita come panico.
Non vogliamo generalizzare e scrivere che i social siano da eliminare completamente, piuttosto pensiamo sia necessario fare una sorta di percorso educativo ai social. Ben venga il miglioramento personale, ma quando esso avviene a scapito della propria salute mentale dobbiamo mettere un punto fermo.