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Scuola e lavoro, nessun iscritto al nuovo diploma di Tecnico Modellista delle calzature

La Redazione
Cortellino (Cofra): "Il mito dell'avvocato o del medico è duro a morire, le famiglie non si rendono conto che sono i nuovi precari e disoccupati"
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Non è stato accolto finora l'appello dell'imprenditoria locale finalizzato a colmare la distanza tra il mondo della scuola e quello del lavoro. L'attivazione presso l'IPSIA "Archimede" di un nuovo corso di studi per "Tecnico Modellista delle calzature" non ha riscontrato l'interesse sperato.

"In qualità di imprenditore – commenta  Giuseppe Cortellino, amministratore Unico Cofra Srl – da sempre denunciavo l’inadeguatezza della formazione scolastica degli istituti tecnici e professionali presenti nel nostro territorio, poiché ritengo che promuovere la formazione adeguata alle richieste del mercato del lavoro del territorio di appartenenza debba caratterizzare l’impegno sociale di noi imprenditori.

Ricevo migliaia di curricula per richieste di assunzione, da parte di giovani che vorrebbero lavorare nella mia azienda. Tantissimi sono infatti i giovani e meno giovani che non riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro, anche se in possesso di un notevole bagaglio di titoli di studio, conseguiti con ottimo profitto, ma purtroppo in molti casi completamente avulsi dal contesto lavorativo del nostro territorio, fortemente caratterizzato dalla presenza dell’industria delle calzature e dell’abbigliamento.

Con una disoccupazione giovanile ormai ferma al 40%, tanti, pur di lavorare, anche laureati, sono disposti a fare gli operai, i manovali, i magazzinieri.

Quanto detto dovrebbe portare a riflettere i giovani e le loro famiglie ad un modo diverso di intendere l’approccio con il mercato del lavoro ed il loro futuro, pianificando il proprio percorso di studi scolastici e professionali il più possibile aderente all’offerta lavorativa proveniente dal territorio.  Soprattutto, poi, se sono gli imprenditori stessi che denunciano l’esistenza di lavori e professioni di difficile reperimento, come nel nostro caso il Modellista delle Calzature. Tale necessità è stato il tema affrontato e approfondito nel corso di un convegno “Quale scuola per le imprese” tenutosi il 15 dicembre scorso a Barletta; che ha prodotto l’istituzione di un nuovo indirizzo scolastico, quello di “Tecnico Modellista delle Calzature” presso l’IPSIA Archimede di Barletta grazie finalmente alla disponibilità della Preside, dirigente scolastica dell’istituto. Un indirizzo scolastico che nel nostro territorio potrebbe essere più facilmente di altri uno sbocco occupazionale, elevando altresì il livello qualitativo delle performance professionali nelle mansioni di modellista calzaturiero, tecnico tempi e metodi, sviluppo prodotto, solo per fare alcuni esempi; ma nonostante il nostro impegno e la solerzia della dirigente scolastica, che ha promosso il nuovo indirizzo anche durante gli open day domenicali in cui hanno presentato agli studenti della scuola media inferiore in procinto di decidere la loro iscrizione alla scuola superiore, abbiamo purtroppo rilevato con rammarico che NON CI SONO STATE AD OGGI ISCRIZIONI!!!!

Evidentemente il mito del medico o avvocato, dalle nostre parti è duro a morire e ancora non ci si rende conto che oggi rappresenta il nuovo volto del precariato professionale e della disoccupazione ormai galoppante, che solo uno sguardo realistico alle nuove o tradizionali professioni potrebbe portare al cambiamento".

 

venerdì 17 Febbraio 2017

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Valeria fagnano
Valeria fagnano
7 anni fa

Carissimo imprenditore di Barletta scrivo da spettatrice e non da parte chiamata in causa, dopo che negli anni d ’oro di sviluppo commerciale di barletta ,anni ’70 anni ’90 ,avete usufruito di finanziamenti a fondo perduto agevolato ,ed alcuni mai restituiti .,per costruire i vs capannoni e costituire le vs aziende con macchinari ed impianti dovuti,al momento della difficoltà economica territoriale, avete preferito produrre le vs calzature all ’estero ,fare orlare le vs tomaie all ’ estero,(Cina,Albania,Tunisia,India ) mantenendo i vs profitti piu alti del dovuto togliendo benessere (pane e lavoro)ai vs concittadini barlettani ,.Facendo emergere questi paesi sopradetti,oggi che i margini di guadagno si sono ridotti per l emancipazione di questi stessi e per tasse e dazi applicati ,vi preoccupate che i giovani abbiano paura ad inserirsi nel vs mondo lavorativo.