5 marzo 1931: Sopra una arcata della masseria Fasòli, fra Canne e Canosa, don Peppuccio Damato scopre un busto che molti studiosi attribuiranno a Federico II di Svevia
Il 5 marzo, sopra una arcata della masseria Fasòli, fra Canne e Canosa, don Peppuccio Damato scoprì un grande busto di pietra rappresentante un imperatore di incerta origine che un alloro sul capo faceva presumere fosse romano. Il busto fu esposto al pubblico in Palazzo S. Domenico, nel corridoio di accesso al museo. Qualche anno dopo Adriano Prandi, dell’Ateneo barese, dopo un approfondito esame del busto, arrivò alla sensazionale convinzione che si trattasse del busto di Federico II di Svevia.
Didascalia: Busto di Federico II
Didascalia: La masseria Fasòli tra Canne e Canosa, dove il 5 marzo del 1931 don Peppuccio Damato scoprì il busto in pietra, collocato sul piedistallo sovrastante l’arcata a sinistra della foto