Cultura

Cento anni fa a Barletta la scuola “Arti e Mestieri” nel convento di S. Lucia

La Redazione
A quel tempo, dopo la Scuola Elementare, c'erano tre indirizzi, tre diversi tipi di scuole: l'Avviamento (si intendeva al lavoro), la scuola a indirizzo classico e quella a indirizzo tecnico
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Il 23 febbraio del 1921 il presidente della scuola Arti e Mestieri Giuseppe Annoscia e il suo direttore Teodoro Giannone, assessore della giunta Violante, fecero istanza al Comune perché la scuola fosse trasferita dai locali dell’Asilo di Mendicità, dalla quale  dipendeva (l’ex convento della chiesa dei Cappuccini, in fondo a viale Marconi), ai locali oramai vuoti dell’ex convento di S. Lucia (l’ultima suora era mancata infatti proprio quell’anno).

Poiché però nel frattempo la giunta Violante, in seguito a gravi scontri fra fascisti e socialisti era caduta, l’istanza fu indirizzata al commissario prefettizio dott. Giacinto Perrone. Il commissario accolse di buon animo l’istanza e la scuola prese possesso dei locali dell’ex convento di S. Lucia, quelli ai quali si accedeva da corso Cavour, dove oggi ha sede la sezione barlettana dell’Archeobarletta, mentre dall’altro ingresso dello stesso ex convento, su via Pappalettere, dove fino a qualche anno fa era ubicata l’Enaip, si accedeva alla Scuola di Avviamento “Baldacchini”.

 

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A quel tempo, dopo la Scuola Elementare, c’erano tre indirizzi, tre diversi tipi di scuole: l’Avviamento (si intendeva al lavoro), la scuola a indirizzo classico e quella a indirizzo tecnico.

– La Scuola di Avviamento, che aveva la durata di tre anni, era ubicata presso l’ex convento di Santa Lucia, fra palazzo dei Ferrovieri e la Chiesa, dove erano ubicate due scuole, una pubblica e l’altra privata. A quella pubblica (l’Avviamento) si accedeva da via Pappalettere, nei locali fino a qualche anno fa occupati dall’Enaip; a quella privata (Arti e Mestieri) si accedeva dall’ingresso di corso Cavour. Dopo il diploma si entrava subito nel mondo del lavoro, mentre se si voleva accedere alle scuole tecniche, si doveva sostenere un esame di ammissione.

– La scuola a indirizzo classico era ubicata presso palazzo Della Marra, era il Ginnasio-Liceo che durava otto anni, le prime cinque di ginnasio e le ultime tre di liceo (in seguito all’introduzione dell’obbligo della scuola media unificata, nel 1963, dopo le prime tre classi delle medie, verranno 4° e 5° ginnasio e i tre anni di liceo.)

– La scuola ad indirizzo tecnico, era l’istituto Tecnico Commerciale, ubicata presso palazzo Affaitati, in fondo a via Nazareth, durava anch’essa otto anni, quattro inferiori uguali per tutti, e quattro superiori, con duplice indirizzo, per ragionieri e per geometri.

La Scuola Arti e Mestieri, era stata fondata agli inizi del Novecento dall’Asilo di Mendicità. Questo a sua volta era stato istituito nel 1885 dal Comune e dalla locale Cassa di Risparmio, e raccoglieva ragazzi orfani e senza genitori. Come abbiamo visto, trasferita nel 1921 dai locali dell’ex convento annesso alla chiesa di S. Maria degli Angeli a quelli più ampi e confortevoli dell’ex convento di S. Lucia, era particolarmente attiva e proprio nell’anno del trasferimento incoraggiò la nascita di una banda musicale di 60 giovani orchestrali, suoi alunni, tutti allievi del maestro Vincenzo Gallo.

Ma in quegli stessi anni, la scuola, sotto la spinta del maestro Teodoro Giannone che frattanto  ne era diventato direttore, fece istanza e ottenne dal Comune le attrezzature per una tipografia che stamperà lavori egregi, che nulla avevano da invidiare a quelli delle comuni tipografie. Il Giannone era un docente speciale, diverso dagli altri perché riusciva a integrare l’insegnamento tradizionale di tipo nozionistico, con quello “manuale”, pretendendo dai suoi ragazzi che imparassero davvero il mestiere.

Purtroppo però, dopo la salita al potere del Fascismo, nel luglio del 1926, fu richiesto al Giannone un atto di fede verso il nuovo regime; il Giannone si rifiutò e perse il posto. Senza del Giannone il 1927 fu un anno spento per le attività scolastiche della scuola. Così nel 1928 il commissario prefettizio Vito Antonio Lattanzio, sensibile ai problemi della cultura, si adoperò perché le due scuole, quella dell’Avviamento e quella di Arti e Mestieri, si riunificassero, come di fatto avvenne. Ma diamo la parola allo stesso commissario Vito Antonio Lattanzio.

Particolare cura ho rivolto allo studio della pratica relativa alla trasformazione dei corsi integrativi annessi alla sesta, settima ed ottava classe elementare, in scuola di Avviamento professionale, destinati a fondere con la R. Scuola Complementare e con la Scuola Arti e Mestieri annessa all’opera Pia Asilo di Mendicità, che ha laboratori bene attrezzati ed anche una sezione industriale tipografica.

L’Asilo di Mendicità che amministra la Scuola Arti e Mestieri in corso di trasformazione e fusione con la Scuola di Avviamento professionale, gestisce una tipografia acquisita e donata dal Comune che ha permesso la industrializzazione della scuola anche da questo lato. (Relazione del commissario prefettizio dott. Vito Lattanzio, 16 VIII 1928-16 VIII 1929, p. 55).

 

Le due scuole saranno unificate sotto la direzione del preside Raffaele Cotugno. Ma non prima del 1930 perché a quell’anno risale la stampa di una relazione edita ancora coi tipi della tipografia Scuola Arti e Mestieri, un Promemoria sulla importanza storica, commerciale, industriale, agricola, culturale e demografica della città di Barletta, firmato da Francesco Faggella e illustrato dal figlio Luigi (detto Gigi), indirizzato a S.E. mons. Attilio Teruzzi, gen. comandante la M.V.S.N., in previsione della riproposizione della istanza della nuova Provincia di Barletta.

 

Il maestro Vincenzo Gallo fonda la banda della scuola Arti e Mestieri

In quello stesso anno, nella primavera del 1921, il maestro Vincenzo Gallo, invitato dal presidente della scuola Arti e Mestieri, Giuseppe Annoscia e dal direttore Teodoro Giannone, diede vita al complesso bandistico Banda della Scuola Arti e Mestieri. Composta da 66 orfani minorenni (dai sette ai tredici anni), nei suoi quattro anni di vita fu scritturata in numerosissime manifestazioni concertistiche in molte città meridionali. Poi la lotta contro il preside della scuola, finì col coinvolgere anche la banda che si sciolse come era accaduto nel 1906.

Qualche anno più tardi la GIL (Gioventù Italiana del Littorio) gli affiderà il compito di formare un nuovo corpo musicale anche questo costituito da giovanissimi orchestrali giovani suonatori, ma anche questa volta, dopo due anni di lusinghiere affermazioni in molte città della provincia, per beghe politiche, la banda si scioglierà.

 

Renato Russo

 

 

Didascalie foto

1. Corso Cavour. Ingresso scuola Arti e Mestieri, oggi sede della sezione di Barletta dell’Archeobarletta (fotorudy)

2. Via Pappalettere. Ingresso scuola di Avviamento, un tempo sede dell’ENAIP, oggi in uno stato di degrado, alle spalle della chiesa di Santa Lucia (fotorudy)

3. Il direttore della scuola unificata di Avviamento, prof. Raffaele Cotugno. Diventerà preside del Liceo Classico

4. La banda della Scuola di Arti e Mestieri di Barletta fondata nel 1921 dal maestro Vincenzo Gallo (coll. Aldo Rizzi)

5. Teodoro Giannone

6. Antonio Violante

mercoledì 24 Febbraio 2021

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