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Santa Scommegna: «Caro Cianci, la Bar.s.a. non è uno scranno tribunalizio»

La Redazione
Il candidato sindaco Santa Scommegna
«Da quando Cianci è stato nominato Amministratore Unico la città ha dovuto assistere, suo malgrado, ad una crescente e inutile spettacolarizzazione mediatica»
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“Ancora una volta dobbiamo registrare una stucchevole volontà di protagonismo da parte di Michele Cianci. Avrebbe potuto, sorprendendoci, cambiare atteggiamento e affrontare (almeno) questa ultima settimana di campagna elettorale con una dialettica improntata alla sobrietà e alla neutralità, magari dimostrando capacità manageriali, puntando su temi e proponendo risoluzioni. Ancora una volta questo non è accaduto e mi pongo delle domande”. Così la candidata sindaco Santa Scommegna.

“Mi chiedo – afferma Scommegna- perché Cianci non ha mai proposto la sua idea di azienda quale incubatore pubblico? Cosa ha generato in questi lunghi anni passati in quella azienda pubblica fatta di donne e uomini che giornalmente si mettono in gioco? Proprio a loro mi rivolgo, alla dirigenza di quella azienda, vero motore propulsivo della stessa. Mentre ogni giorno c'è gente che lavora, lui continua a concentrarsi sul suo ego. Caro Cianci, la Bar.s.a. non è uno scranno tribunalizio, il ruolo e l'esercizio pubblico devono essere improntati al servizio e alla dedizione quotidiana. 

“Purtroppo – aggiunge la candidata – da quando Cianci è stato nominato Amministratore Unico di Bar.S.A. la città ha dovuto assistere, suo malgrado, ad una crescente e inutile spettacolarizzazione mediatica in cui l’azienda è solo il pretesto per una vetrina personale a tutto spiano. La Bar.s.a., le donne e gli uomini che la compongono, vanno lasciati fuori da ogni inutile e ridicola ostentazione. Ogni tema, ogni argomento diventano oggetto di strumentalizzazione con un unico fine: rafforzare l’ego dell’Amministratore Unico. Gli esempi sono innumerevoli. Per stare alla politica, Cianci continua a parlare, con grande incoerenza, di depoliticizzazione della Bar.S.A. anche a fronte di un impegno di parte che lo ha visto partecipare in prima linea ad iniziative a sostegno di candidati al consiglio comunale. Sul piano strettamente convenzionale invece, a Cianci vorrei ricordare anche che la riforma Madia ha da tempo ridimensionato il ruolo degli amministratori delle società partecipate ponendo in cima ai loro compiti quello di massimizzare l'interesse del cittadino. Inoltre va detto, che ad una società pubblica, viene chiesto di ridurre la tariffa puntuale a  carico della collettività come premialita' per  percentuali di raccolta che purtroppo stagnano, anziché presentare bilanci in utile senza reale vantaggio per la comunità.  Anche l’annuncio delle dimissioni altro non è che un modo alquanto infantile per mettersi in mostra, per far emergere il suo ruolo del ballottaggio di domenica 26 giugno: forse ambiva alla sua candidatura? O magari l'idea è così vivida che pensa di agire come un ventriloquo? Per essere seri e soprattutto rispettosi della città e degli elettori – conclude Scommegna – preferiamo non dare ulteriore scena all’ultima uscita di Cianci e, anziché del destino dei singoli, continuare parlare di Bar.S.A. in relazione al suo futuro ed alla sua crescita, questo a noi preme”.

martedì 21 Giugno 2022

(modifica il 12 Luglio 2022, 12:54)

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