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Via dei Muratori, la “strada che non c’è”. “Quel poco ottenuto lo devo ai giudici, non ai politici”

La Redazione
Via dei Muratori
La nota di Aldo Musti
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Sono passati dodici anni dal giorno in cui, mio malgrado, iniziai la mia battaglia giudiziaria per via dei Muratori, la famigerata “via che non c’è”.

Nel frattempo, tra una causa e l’altra (alla fine saranno decine, come le vittorie), la mia attività da imprenditore “terrone” è andata avanti. In questi giorni sono ad Acaia, vicino Lecce, per ritirare il premio “Puglia, Industria Felix”. L’avevo già vinto l’anno scorso. Negli anni scorsi ho ricevuto anche il premio di “Industria Storica” per i 40 anni di attività, e il premio per le “100 eccellenze italiane”. Eppure, manca ancora il premio più ambito.

Da allora ad oggi si sono succeduti diversi sindaci, tanti assessori e tantissimi consiglieri comunali. Per non parlare dei dirigenti e funzionari comunali.

Vado a memoria, ma posso affermare, con assoluta certezza, che ognuno di loro con cui, nel corso di questi anni, ho parlato della vicenda di via dei Muratori mi ha sempre manifestato il suo sostegno e mi ha promesso che la strada si sarebbe presto realizzata. Non riesco a contare le strette di mano e le pacche sulla spalla che ho ricevuto.

E sono sicuro che, se, oggi, lo chiedessi agli attuali candidati sindaci, Cannito e Scommegna (rigorosamente in ordine alfabetico), la risposta non cambierebbe, e ognuno di loro spergiurerebbe che, con lui o con lei, sindaco, sarebbe la volta buona per la costruzione della strada.

Resta di fatto che quel poco, o molto, che finora ho ottenuto per la strada la devo più ai giudici (e al mio avvocato, ormai amico) che ai politici.

Molti dei lettori sorriderebbero sornioni, ben sapendo che in campagna elettorale le promesse (e, talvolta, le bugie) sono la regola.

E, tuttavia, forse sarebbe ora di finirla con queste regole.

Via dei Muratori non serve (solo) a me e alla mia azienda. Via dei Muratori è la principale arteria stradale della zona merceologica di Barletta. Lungo via dei Muratori e via degli Artigiani hanno sede e lavorano decine di aziende. Ogni giorno centinaia di persone (operai, fattorini, clienti, impiegati, ecc.) si recano nella zona merceologica e hanno la netta sensazione di trovarsi nel quarto mondo.

Come è possibile che questo non venga colto dalla politica come un’esigenza che non può più essere ulteriormente procrastinata? Come è possibile ignorare le necessità di tante persone? Che senso ha parlare di fibra ottica, smart city, industria 4.0, e altre cose fantastiche se poi, per andare a lavorare, si deve percorrere una strada che non c’è?

 

sabato 18 Giugno 2022

(modifica il 12 Luglio 2022, 12:56)

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