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Sede Legale, il consigliere provinciale Di Feo: “Scelta fondamentale, va rimessa al popolo”

Redazione
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Il Comitato di Lotta “Barletta Provincia ”condivide le idee espresse dal Consigliere Provinciale di Trinitapoli in quota Udc, l’avvocato Francesco di Feo”.

Idee espresse nel corso del suo intervento fatto il 17 maggio scorso, durante l’ultimo Consiglio provinciale chiamato a votare lo Statuto e a decidere la Sede Legale del nuovo ente. 

Per di Feo, quella della Sede è una scelta che non può essere politica ma deve essere lasciata alla volontà del popolo. Solo così è possibile, secondo il Consigliere dell’Udc, impedire iniziative di carattere giudiziario già paventate, contrarie ad una crescita sana della Sesta Provincia pugliese.

Secondo di Feo, l’unico modo per evitare un “impantanamento istituzionale” è fare in modo che il Consiglio provinciale mantenga la sua posizione di super partes, dando alla popolazione della Bat la possibilità di scegliere la Sede provinciale.

Di seguito riportiamo il testo integrale dell’intervento fatto dall’avvocato Francesco di Feo e l’elenco dei votanti nel Consiglio del 17 maggio scorso, così come riportati dal Comitato di Lotta in un apposita nota.

Intervento al Consiglio Provinciale del 17/05/2010 avente ad oggetto l’approvazione dello statuto del consigliere Provinciale avv. Francesco di Feo.

Presidente, Assessori, Consiglieri
siamo alla seconda votazione, al penultimo atto inerente questo Consiglio per addivenire all’approvazione dello statuto. All’approvazione della nostra carta costituzionale che dovrebbe sancire la definitiva consacrazione di questa Provincia. Oggi in questa aula ho sentimenti contrastanti che invadono la mia mente ed il mio cuore. Sentimenti contrastanti perché da un lato il mio animo è mesto per come si arriverà ad approvare questo Statuto, per quello che ha preceduto questa votazione e soprattutto per come i posteri giudicheranno il nostro operato. Dall’altro lato sono ottimista perché spero che approvato lo Statuto si possa cominciare veramente a lavorare per il popolo di questa VI Provincia Pugliese. Si per il popolo perché come vado dicendo da piu’ mesi, richiamando il D’Azeglio: “Fatta l’Italia occorrerà fare gli Italiani” – fatta la VI ^ provincia pugliese occorrerà formare una identità comune tra la gente di questa terra di questa nuova provincia. Un compito che non sarà particolarmente difficile visto che la comunità cristiana già si riconosce come Chiesa nei territori della provincia Barletta Andria Trani. Ciò che mi preoccupa maggiormente però è il fatto che quella che doveva una festa solenne, un gemellaggio tra le 10 città, un atto di prestigio ed orgoglio dei nostri cocapoluoghi sta diventando un pretesto per alzare i muri, per inimicare le genti, per gratificare una città ed umiliarne un’altra. Il primato della politica sta avendo la meglio anche sulla storia, anche sulla legge anche sulla morte di chi ha voluto questa Provincia. L’avvicinarsi del 150° anniversario della creazione dello Stato Italiano è un evento storico che richiede attenzione:<<… chi si trova a immaginare o prospettare una nuova frammentazione dello stato nazionale attraverso secessioni o separazioni o comunque concepite, coltiva un autentico salto nel buio. Le celebrazioni del 150° sono l’occasione per determinare un clima nuovo nel rapporto tra le diverse realtà del paese, nel modo in cui ciascuna guarda alle altre con l’obiettivo supremo di una rinnovata e salda unità, e siamone certi è la sola garanzia per il nostro comune futuro…>>. Con queste parole del Presidente della Repubblica Napolitano dobbiamo raccogliere il buon senso e tentare l’unità degli uomini e delle donne di questa terra e non alimentare lotte fratricide. Tra gli interessi contrastanti deve prevalere quello della unità: un solo popolo, una sola Italia e una sola Provincia. Alcide De Gasperi sia come membro dell’assemblea costituente, poi come capo del governo, sia anche nella veste di leader democristiano, si adoperò con tutte le sue forze per spianare la strada alla nuova costituzione. Egli si mosse innanzitutto per eliminare gli ostacoli che a suo avviso avrebbero creato nella futura assemblea costituente forti, e forse irreparabili, contrapposizioni tra le maggiori forze politiche vanificando il difficile tentativo di riscrivere insieme, pur con la necessaria opera di mediazione, la carta di fondazione dello Stato. Scrive Andreotti: << DE GASPERI aderì all’idea di Cattani, aggiungendo che l’assemblea eletta non sarebbe riuscita a redigere la costituzione se il problema istituzionale, vivamente sentito nel paese, ne avesse turbato i lavori>>. Bene, Signori, questa assise deve tentare di ritrovare l’auspicata unità di intenti, ma se la forza dei numeri dovesse prevalere questo consiglio dovrà da subito agire istituzionalmente affinché decisioni così rilevanti per il futuro della nostra Provincia possano essere rimesse alla volontà del popolo e, quindi rispettata. Solo se ci fosse questa volontà, potremmo realmente cominciare a pensare che questa istituzione potrebbe intraprendere quel cammino sancito nella costituzione, quale ente intermedio più vicino al cittadino, per la soluzione dei problemi nel perseguimento del bene comune. Se così non dovesse essere, si aprirebbero scenari desolanti in quanto le iniziative di carattere giudiziario, che già si paventano, rischierebbero di arrestare ancora l’amministrazione di questo Ente che sarebbe destinato a perire. Come ho già detto nella scorsa seduta il procedimento avviato per l’approvazione di questo statuto è viziato nella forma e nella sostanza, viola la legge 148/2004 e viola il T.U.E.L. anche per le carenze endoprocedimentali. Mi auguro che questa maggioranza abbia deciso di approvare lo Statuto e solo formalmente di indicare la sede legale in base ai numeri che la costituiscono per poi rimettersi alle determinazioni del popolo. Questo potrebbe evitare azioni legali dirette a sospendere la delibera così che la macchina burocratica politico-amministrativa non venga arrestata. Se ciò, però, non dovesse essere e cioè la maggioranza non solo vuole approvare lo Statuto ma è fermamente convinta anche sulla sede legale, esponendosi al rischio di un impantanamento istituzionale, allora propongo di ritirare il punto all’ordine del giorno e di riaprire la trattativa dove l’oggetto deve avere beni che sono nella piena autonomia dell’Ente tralasciando organi afferenti allo Stato. Questa maggioranza non ha via di uscita: deve scegliere se rimanere super partes (approvando lo Statuto solo per il funzionamento dell’Ente) dichiarando espressamente che l’indicazione della sede è solo un atto dovuto; oppure scegliere la via dello scontro istituzionale, vivamente sentito nelle città di Andria e Barletta, forte solo dei numeri perché debole per le ragioni storiche, politiche e sociali. E’ inutile nascondersi dietro le figure istituzionali del Presidente Ventola e del Presidente Riserbato: tutta la maggioranza ha la responsabilità di ciò che sta accadendo perché la volontà di non decidere sulla sede legale è di rimettere tale decisione al Consiglio non è stata presa in questi giorni, ma da quando fu istituita la Commissione Speciale Statuto e Regolamento. In quella Commissione non vi era, né la maggioranza di andriesi (Fisfola), né di barlettani (Salerno-Antonucci), ma vi erano 2 biscegliesi (Valente-Evangelista), 1 di San Ferdinando di Puglia (D’Addato), 1 di Minervino (Superbo), 1 di Trinitapoli(di Feo), 1 Margherita di Savoia (Lodispoto), 1 Canosa di Puglia (Matarrese) e 2 di Trani (Riserbato-Corrado). Evidentemente qualcuno ha pensato che sarebbe stato più facile camuffarsi tra 30 consiglieri invece di 11. Certo questo non avrebbe risolto il problema alla radice, perché l’approvazione dello Statuto è una prerogativa del Consiglio Provinciale, ma non avrebbe viziato l’iter amministrativo e la decisione sarebbe stata presa prima della campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale e senza condizionamento alcuno. Ritorniamo a discutere per una via unitaria, oppure – di fronte a questa sconfitta della politica – affidiamoci, e rispettiamo, alla volontà popolare. Comportiamoci da statisti e non da politici e come dice De Gasperi e guardiamo alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni.
IL CONSIGLIERE PROVINCIALE
Avv. Francesco di Feo

Astenuti (n.3)

Presidente della Provincia BT
Francesco VENTOLA – Canosa di Puglia

Presidente del Consiglio Provinciale BT
Luigi Nicola RISERBATO – Trani

Consiglieri
Carlo LAURORA UDC Trani
Hanno votato per Andria (n.18)

Egidio FASANELLA PDL Andria
Marcello FISFOLA PDL Andria
Sabino TROIA PDL Andria
Vincenzo DI PIERRO PDL Bisceglie
Pantaleo MASTROGIACOMO PDL Bisceglie
Nicola DI PALMA PDL Canosa di Puglia
Fedele LOVINO PDL Canosa di Puglia
Pietro D’ADDATO PDL San Ferdinando di Puglia
Giuseppe CORRADO PDL Trani
Stefano DI MODUGNO PDL Trani
Giovanni ABASCIA’ PPDT Bisceglie
Alfonso RUSSO PPDT Bisceglie
Vincenzo VALENTE PPDT Bisceglie
Michele ZINNI Nuova Generazione Andria
Luigi ROCCOTELLI Nuova Generazione Minervino Murge
Nuccio MATARRESE Alleanza di Centro Canosa di Puglia
Leonardo LONIGRO SEL Andria
Pina MARMO La Puglia con Vendola Andria

Hanno votato per Barletta (n.9)


Luigi ANTONUCCI Nuova Generazione Barletta
Carlo Giuseppe SCELZI PD Spinazzola
Michele SUPERBO PD Minervino Murge
Andrea Pio PATRUNO PD San Ferdinando di Puglia
Michele DI CORATO La buona politica Barletta
Giuseppe DI PAOLA La buona politica Barletta
Francesco DI FEO UDC Trinitapoli
Bernardo LODISPOTO Socialisti Margherita di Savoia
Sergio EVANGELISTA PRC-PDCI Bisceglie

Assente (giustificato)

Francesco SALERNO La buona politica Barletta

giovedì 20 Maggio 2010

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ieva1
ieva1
13 anni fa

x lex 86, nn dire schiocchezze lex, la scelta della SEDE LEGALE e il CORPUS di una PROVINCIA, se nn c’è la condivisione all’ UNANIMITà è giusto ke si faccia il REFERENDUM e si fa decidere il popolo.. Io sono di andria e dare la sede legale alla mia città è una scelta sbagliata in quanto andria nn rappresentala vocazione del territorio mentre barletta si, e bisogna anke dare il riconoscimento a ki ha lottato..

rioboss
rioboss
13 anni fa

Ieva, hai scocciato; a chi pensi di prendere il i fondelli ….. i tuoi amici barlettani. E finiscila in ogni tuo commento “io sono di andria e bla bla bla” TU SEI UN BURLETTANO e ti spacci per andriese.

uomoduro
uomoduro
13 anni fa

Francesco DI FEO: quando le cose vanno bene per te allora a deciso il coverno, quando vanno male facciamo decidere al popolo, ridicolo Ieva vedi che tutto il casino l’hanno fatto i tuoi amici del comitato di lotta di barletta non girare la frittata e faresti bene a non fare più commenti sei ridicolo e servo dei barlettani VERGOGNATI.

ieva1
ieva1
13 anni fa

eeii..rioboss, io sono più andriese di te, hai capito? e nn ti permetto di fare ilazioni in ciò ke scrivo e nei confronti..se tu nn sei daccordo cn le mie idee riguardo a questa provncia, nn devi pensare ke io sia di un’altra città , ti sbagli.SMETTIAMOLA TUTI..e aprimao gli occhi.. queste associazioni della nostra città stanno facendo di tuttgo x creare e scatenare una guerra e odio cn andria e barletta. e ciò nn deve accadere. hai capito?? SVEGLIATI..

lex86
lex86
13 anni fa

quoto rioboss e invito ancora ieva a smetterla di spacciarsi per andriese,”qui nessune è fesso!!!”…e poi,cmq,la scelta unanime sarebbe stata quella auspicata dall’allora sindaco zaccaro e inizialmente condivisa da maffei,ossia prefettura ad andria e sede a barletta…avete voluto giocare sporco,e ora ne pagate le conseguenze!!!basta attendere i tempi della politica,si facciano le scelte dovute(ossia sede ad andria) in quanto ci sono problemi più importanti da affrontare…

gioia72
gioia72
13 anni fa

1La provincia è nata perchè sono stati nominati co-capoluoghi Andria e Trani. 2legge è stata preparata da Sinisi (Andria) e Rossi 3. Prefettura= sede legale è falso. Vale nella provincia di Verbania-Cussio-Ossola perchè nella legge istittutiva è stato individuato un solo capoluogo cioè Verbania, qui invece il capoluogo della provincia è Barletta-Andria-Trani. 4E’ il consiglio provinciale che decide. 5Caro Ieva1 smettila di scrivere la stessa frase,che sei andriese ecc. tanto non ti crede nessuno

lex86
lex86
13 anni fa

di feo e voi tutti del consiglio provinciale fino ad oggi cosa avete fatto???avete dormito???a un anno dalla vostra elezione andate ancora dicendo di voler perdere altro tempo con il referendum?!!!ma per piacere!!!siete stati eletti per prendere decisioni e per assumere delle responsabilità!non è più tempo di referendum…

uomoduro
uomoduro
13 anni fa

di feo : ma quando e stata decisa la sede della prefettura a Barletta ad ANDRIA nessuno a mosso un dito segno di civiltà al contrario TUO e di Barletta Politica.

ieva1
ieva1
13 anni fa

allora forse siete sordi o ciechi..qui se c’è uno ke nn è andriese e nn vuole il bene di questa provincia siete voi e cioè(lex86,rioboss9 avete capito?Siete come al solito ripetitivi evocate sempre quell’ accordo dei sindaci ke x legge nn vale niente, e ve lodice uno ke ha 58 anni ed è un prof. di diritto, ok? Fallito l’accordo dei sindaci è ROMA ke ha deciso, e la decisione è inoppugnabile..cioè PREFETTURA a barletta e QUESTURA ad andria, ok? Ora la sede legale x legge,va dov

sanguedolce80
sanguedolce80
13 anni fa

Anch’io sono di Andria ma quello che stanno facendo è uno scempio.Ci stanno mettendogli uni contro gli altri non si può approvare uno statuto an questa maniera.Io ho rispetto per Barletta e ho molti amici barlettani che nutrono rispetto per noi andriesi
la sera esco spesso a Barletta perchè nella nostra città oltre agli spacciatori non c’è niente.