L'anniversario

“La primavera di Pietro” Mennea: incontro a quattro anni dalla scomparsa della Freccia del Sud

Cosimo Giuseppe Pastore
Il ritratto di Pietro Mennea, atleta e uomo, a quattro anni dalla morte, durante l'incontro al Liceo scientifico Cafiero di Barletta
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«Seguivo con gli occhi e con il cuore le sue gare, mentre il braccio in alto era a ringraziare il cielo per essere arrivato primo al traguardo; mai avrei pensato che quel cielo lo avrebbe per davvero toccato così presto. Grazie Pietro»: è con il vivido ricordo del suo compagno di scuola che Francesco Paolo Dellaquila apre l'incontro, moderato dal giornalista Nino Vinella, dedicato alla memoria di Pietro Mennea, a quattro anni dalla sua morte (21 marzo 2013), svoltosi nel pomeriggio di ieri, 21 marzo, nell'auditorium del Liceo scientifico Carlo Cafiero.

Invitati all'incontro anche il sindaco Pasquale Cascella; Nicola Giorgino, presidente della provincia Bat; Ruggiero Mennea, consigliere regionale; Isidoro Alvisi, delegato Coni per la Bat; Rosaria Cuccorese, referente dell'Avis Barletta; Angelo Giliberto, presidente del comitato regionale del Coni; Giacomo Leone, presidente della Fidal.

La Primavera di Pietro

La morte della Freccia del Sud e l'equinozio di primavera hanno scelto lo stesso giorno, il 21 marzo, così che l'incontro prende il nome di "La primavera di Pietro".

Una primavera, quella del corridore, che è durata 17 anni con il record conseguito a Mosca nel 1980 di 19"72 nella specialità dei 200 metri, risultato che sino al 1996 è rimasto imbattuto in un ambiente come quello sportivo in cui i record vengono superati di anno in anno.

La vita di Pietro Mennea non ha mai conosciuto l'autunno: non solo atleta di fama mondiale, ma anche uomo colto (quattro le lauree conseguite: scienze politiche, giurisprudenza, lettere e scienze motorie e sportive) che si è dedicato alla politica divenendo deputato europeo, da sempre in prima linea nella lotta al doping.

Il ritratto di un modello di vita

Un nome, quello di Mennea, che ha portato Barletta nel mondo, grazie alla determinazione che ha rappresentato la sua più grande qualità e che ha soddisfatto, negli anni, la sete di riscatto di un Sud Italia, in cui tutto era "diverso".

Un disegno, quello realizzato dagli ospiti presenti all'incontro, che non ha tracciato gli elogi del solo atleta, ma anche dell'uomo definito «modello di vita» da Salvatore Citino, dirigente scolastico del Liceo Cafiero, che rivolgendosi alla componente studentesca presente, eleva Mennea ad esempio da seguire.

«Un uomo del Sud, che ha lavorato il doppio, senza mai nessuna scorciatoia, e che forse è stato osteggiato, per le sue origini, dai vertici sportivi istituzionali» afferma Giacomo Leone, presidente della Fidal che durante il suo intervento, lancia una sfida: «Che si riporti in alto l'atletica leggera pugliese».

Non solo un omaggio al suo ricordo, non solo un saluto alla freccia del Sud che da quattro anni è partita per la sua ultima corsa, ma anche un esempio: un incoraggiamento per i giovani, affinché elevino la determinazione al loro maggior punto di forza, affinché la sete di riscatto del Sud Italia venga soddisfatta ancora una volta.

 

 

 

mercoledì 22 Marzo 2017

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