Cronaca

“Barletta antirazzista”, un murales dedicato ai fratelli Vitrani

La Redazione
I fratelli Pietro e Ruggero Vitrani, di genitori barlettani, furono uccisi giovanissimi a Torino
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La manifestazione “Barletta antirazzista”, promossa da numerose associazioni, si è conclusa venerdì sera, 9 giugno, con la realizzazione del murales “Barletta antifascista” nell’anfiteatro dei giardini De Nittis, in viale Giannone, dedicato ai fratelli Vitrani.

“I genitori di Pietro e Ruggero Vitrani, come tanti altri, oggi come allora, partirono da Barletta in cerca di condizioni di vita migliori. Giunsero a Torino, una città tanto lontana ed estranea allora per due meridionali quanto l’Italia per un migrante di oggi. Possiamo solo immaginare le difficoltà e le tribolazioni affrontate dai due coniugi Vitrani nel riuscire a trovare la propria strada in un mondo così differente dai luoghi di nascita. L’ostilità verso i migranti meridionali nel settentrione è una macchia che continua a pesare sulla coscienza di questo Paese, dall’unificazione fino ai giorni nostri, ed è paradossale che forze politiche come la Lega, ora Noi con Salvini, che dell’odio verso i “terroni” hanno fatto la loro principale proposta politica, abbiano anche la faccia tosta di proporsi come salvatori da nemici frutto della loro arrogante ignoranza paranoide”, scrivono in una nota stampa i referenti delle varie organizzazioni promotrici.

“Sta di fatto che i due figli dei Vitrani, Pietro e Ruggero, in quel di Torino vi nacquero e, precocemente, vi morirono. Uccisi giovanissimi da un’invasione. Ma non da quell’invasione di cui blaterano oggi fascisti e salviniani. In un paese devastato da vent’anni di fascismo e dalla sua guerra criminale, in un paese invaso dai nazisti, i due fratelli Vitrani scelgono immediatamente da che parte stare, dalla parte di chi, pagando un altissimo tributo di sangue, ha lottato per ricacciare le forze nazifasciste fuori dalla storia. I fratelli Vitrani furono fra i tanti che diedero la vita per questo. Venerdì 9 giugno li abbiamo ricordati pubblicamente, con un murales nei giardini di Viale Giannone dedicato a loro. Non lo abbiamo fatto per sterile memorialistica storica, ma per dare una risposta a coloro che in questi giorni cercano di sciacallare politicamente su fatti isolati o inesistenti, strepitando contro un’invasione che non esiste, e ammorbando l’aria di questa città con la loro retorica grondante odio e arroganza. Abbiamo voluto ricordare i figli di due migranti, “migranti economici” si direbbe oggi, per rispondere a chi cerca di far passare chi scappa da guerre o chi semplicemente cerca condizioni più umane di vita come un pericolo, come una minaccia, come il responsabile di tutto il degrado e l’insicurezza di cui sarebbe preda questa città. Abbiamo ricordato due antifascisti, per ricordare a questi sciacalli che non c’è spazio in questa città per chi tenta di cavalcare paure irrazionali per imporre ideologie malsane, che additano gli ultimi come la causa di ogni male, mentre il mondo della politica, della finanza, degli affari, continua a devastare le nostre vite e i territori per aumentare i propri profitti, e le cui politiche continuano a produrre quelle disuguaglianze sociali e quel disagio economico che colpisce tutti, nati qui e nati altrove.

Esistono tante emergenze a Barletta: non c’è lavoro, quando c’è è precario o pagato male, molti son costretti a emigrare, o si rimane qui a vivere un’esistenza con poche prospettive, se non quella di ammalarsi per questo o quel disastro ambientale. Ma a suon di fake news si cerca di convincere chi vive in queste situazioni che il problema è un altro soggetto che vive in queste condizioni, ma che ha la “colpa” di venire da un’altra zona del mondo. Un capolavoro di ipocrisia che ricacceremo indietro tornando nelle piazze, animandole e stando insieme, come abbiamo fatto questo Venerdì, consapevoli che i veri problemi di questa città si potranno affrontare solo collettivamente, e non scaricando le responsabilità su un nemico immaginario ed ergendo muri per escludere chi di volta in volta ci viene presentato da media e avvoltoi professionisti come il “nemico”. Sgombrare il campo da queste bufale buone solo a qualche politicante a raccattare uno straccio di visibilità è il primo passo per tornare a occuparci delle emergenze vere di Barletta. Il murales dedicato ai fratelli Vitrani vuole essere un monito a questi soggetti. Ma soprattutto, vuole essere un regalo alla collettività, a questa città e alla sua storia spesso dimenticata. A quanti ancora si riconoscono nei valori fondanti dell’antifascismo, dell’antirazzismo, della democrazia, della solidarietà, i punti fermi da cui ripartire per cercare di cambiare il volto malato di una città asfissiata da un punto di vista economico, politico, ambientale e sociale. E non potrebbe esserci simbolo più bello di due figli di migranti che hanno combattuto per la libertà di noi tutti. Grazie Pietro, grazie Ruggero”.

ANPI BAT – Roberto Tarantino

ARCI CIRCOLO C. CAFIERO – Francesco De Martino

Barletta Antifascista – Savio Divittorio

CGIL BAT – Giuseppe Deleonardis

Home & Homme Onlus – Badr Fakhouri

Libera Barletta – Michele Sciannamea

Sinistra Italiana Barletta – Giuseppe Defazio

Unione degli Studenti Barletta – Elisabetta Dibitonto

mercoledì 14 Giugno 2017

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Domenico pignatell
Domenico pignatell
6 anni fa

Complimenti per l'uso dell'Anfiteatro della villa. Ma non dove essere usato per sedersi? con tutte quelle scritte e disegni fa veramente pena.questo è segno di un paese, Barletta, incivile da sinistra a destra, dal basso all' alto.

Domenico Laurent
Domenico Laurent
6 anni fa

Mi chiedo chi ha ha dato autorizzazione a verniciare i muri dei giardini cittadini. O qui ognuno fa come gli pare?

CLAUDIO VITRANI
CLAUDIO VITRANI
6 anni fa

Sono il nipote di Pietro e Ruggero, grazie di cuore per il ricordo dei miei zii