Dopo le continue smentite e gli avvicinamenti monitorati nelle ultime giornate che davano l’affaire ormai per certo, ecco arrivare la notizia che ha del clamoroso: gli organi preposti della Figc hanno rigettato la proposta del cambio di denominazione da parte del Madrepietra Daunia in Città della Disfida Barletta, con seguente sede sociale in quel di Zapponeta.
Al momento non si conoscono le motivazioni ufficiali ma secondo fonti a non aver convinto gli organi federali è probabilmente l’intestazione della società nascente, quel Città della Disfida Barletta che nella sostanza non rimanda alle città che ospitano Madrepietra e Zapponeta, le due vere protagoniste di tale fusione.
Una presa di posizione chiara della Federazione che ha applicato le normative vigenti in base alle disposizioni delle noif lasciando interdetti gli addetti ai lavori della trattativa, i quali davano per fatta l’iscrizione della neonata società in serie D e che adesso dovranno muoversi di conseguenza.
Ulteriori incertezze a questo punto assalgono il sodalizio all’ombra di Eraclio che continua a restare vacante di una proprietà, con i tempi che inesorabilmente si stringono.
Dopo aver vagliato in queste settimane una serie di nomi ed opportunità infruttuosi, è lecito ora aspettarsi che affiorino nel concreto le giuste condizioni affinché il Barletta 1922 possa iscriversi al campionato di Eccellenza e proseguire la propria storia.
Soddisfazione certificata, a conti fatti, dall’ossatura del tifo organizzato biancorosso che, in questo tam tam mediatico, ha sempre da più parti professato fedeltà totale alla causa ed opposizione alla proposta di accorpamento avanzata dai dauni.
Si attende a questo punto un comunicato formale del sodalizio biancorosso intento a chiarire la questione e, possibilmente, a svelare le prossime mosse per mettere la parola fine alla telenovela calcistica di mezz’estate.