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A un anno dal disastro, «il trasporto pubblico al Sud è sempre più in emergenza»

La Redazione
Lanciata anche una raccolta firme a sostegno della richiesta che gli studenti universitari di Andria, Corato e Ruvo vengano considerati fuori sede e non più pendolari per un sostegno economico adeguato ai tempi di arrivo
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Non solo la tragedia: a un anno dal 12 luglio 2016, continuano i gravi problemi legati alla mobilità dei pendolari, sia per questioni di sicurezza che di tempi di percorrenza.

«Ad un anno dal tragico incidente ferroviario lungo la tratta Andria-Corato, oggi 12 luglio 2017, vogliamo ricordare le vittime ed esprimere vicinanza e cordoglio ai familiari e agli amici di chi un anno fa ha perso la vita, ma anche sostegno a coloro che non dimenticheranno mai quel giorno, perché rimasti coinvolti e lesi dallo scontro dei due treni. Il nostro sindacato studentesco è al fianco di chi lotta per avere giustizia e per vedersi garantito il proprio diritto alla mobilità e, a questo proposito, abbiamo aperto lo sportello online Prossima fermata» dichiara Sara Acquaviva, coordinatrice della Rete della Conoscenza Puglia. «Quel binario unico dove si è consumata questa inaccettabile vicenda, purtroppo, ci ricorda un sistema di trasporto pubblico che al Sud è sempre più in emergenza, nonostante gli investimenti in treni di alta velocità e su lunghe tratte. Infatti, il tema della sicurezza e del diritto alla mobilità non riguarda solamente le tratte lunghe ma soprattutto e in primis le tratte locali, di chi si sposta quotidianamente da un centro all’altro. La morte di queste 23 persone, che erano studenti, lavoratori, anziani e giovanissimi, il dolore e la rabbia ci spingono ad esigere “mai più tragedie, mai più morti ingiuste”. Per questo chiediamo che Istituzioni e aziende di trasporto agiscano con misure concrete: riduzione dei costi degli abbonamenti, investimenti per mezzi nuovi e stazioni a norma».

«Allo stesso tempo, però, vi è stato un sensibile aumento del tempo di percorrenza che gli studenti dei comuni di Andria, Corato, Ruvo impiegano per raggiungere la sede universitaria di Bari. Questi studenti, considerati tuttora pendolari secondo il neo approvato Bando Adisu 2017/2018, dovrebbero invece, secondo noi, usufruire, al pari degli studenti già considerati “Fuori Sede”, di una contribuzione proporzionata alla loro condizione» conclude Enrico Pulieri, rappresentante degli studenti in CDA ADISU. «Nella seduta di approvazione del “Bando Benefici e Servizi a.a. 2017/18” il CDA ADISU Puglia, su sollecitazione di LINK, ha preso l’impegno di condurre uno studio tecnico approfondito sui Comuni pugliesi colpiti dal disastro ferroviario, al fine di valutare possibili interventi a supporto degli studenti svantaggiati. Anche l’Assessore Leo si è espresso a favore di una misura straordinaria per gli studenti interessati. A proposito di questo, tuttavia, crediamo che tale discussione dovrebbe partire proposte dalle proposte e dall’ascolto degli studenti che, attualmente, sono in discussione in CDA Adisu.

Oggi lanciamo una raccolta firme a sostegno della nostra richiesta, già presentata al Consiglio di Amministrazione Adisu, di proseguire tale discussione nel cda Adisu di luglio affinché gli studenti di questi comuni vengano considerati Fuori sede e non più pendolari per un sostegno economico adeguato ai tempi di arrivo alla sede universitaria e di trovare di concerto con la Regione, le soluzioni più adeguate per gli studenti pendolari dei comuni colpiti. E’ possibile firmarla a questo link: https://goo.gl/1gBa4p».

mercoledì 12 Luglio 2017

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