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Desiderate un orto ma non sapreste coltivarlo o non avete tempo? Ecco la soluzione

La Redazione
«Non escludiamo l'ipotesi di poter interfacciarci con le realtà della ristorazione, ma soprattutto ci interesserebbe collaborare con scuole elementari o materne, piuttosto che con gruppi scout»
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Si chiama Ortoriri ed il progetto nasce dall’idea di quattro giovani under 30 pugliesi, che percependo la voglia di ritorno alle origini e di ristabilire un contatto con la natura e con quello che mangiamo, hanno deciso di provare a dare una risposta concreta a queste nuove esigenze. Ecco i protagonisti: Giuseppe Tupputi, 28enne di Barletta, perito agrario e agricoltore, Angela Natilla 29enne di Bitonto, laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari, Lucia Imparato 25enne di Barletta, laureata in Economia e Ilaria Modugno 27enne bitontina, impiegata statale.

Il progetto vuole offrire ai fruitori la possibilità di ripartire dalla terra, di riscoprire valori e sapori genuini e semplici. In particolare, si mettono a disposizione per una o più stagioni, orti di 70mq, entro i quali scegliere di piantare (secondo esigenze e preferenze) verdura e ortaggi di stagione, coltivati da un agricoltore messo a disposizione dal progetto, seguendo i criteri dell’agricoltura biologica, senza utilizzo dunque di pesticidi e concimi chimici. «Al proprietario, solo il piacere di raccogliere direttamente con le proprie mani, verdure e ortaggi giunti a maturazione nel suo orto e quello di poter trascorrere ore di relax a contatto con la natura e lontano dalla routine e dai ritmi frenetici della città». Il costo relativo all’affitto stagionale (4 mesi) di un proprio orto è l’equivalente di soli 2 euro al giorno, che comprende i servizi di irrigazione, di cura e gestione dell’orto da parte di un agricoltore esperto, nonché consulenza per ogni tipo di esigenza.
Il progetto ha l’obiettivo di proporre uno stile di vita sano, volto a far riscoprire il sapore autentico di verdura e ortaggi di stagione, coltivate rispettando il naturale ciclo della natura, con la certezza di portare in tavola prodotti sicuri e a Km0.

Quindi se una persona fosse intenzionata a diventare utente di Ortoriri, cosa dovrebbe fare?

Nel momento in cui il potenziale cliente si dice interessato, si procede alla stipula del contratto di affitto registrato regolarmente. Il cliente a questo punto, ha diritto di scelta tra le diverse tipologie di verdure ed ortaggi previste dal calendario di stagione e loro quantità. Alla cura e gestione dell’orto ci penseremo noi, la raccolta è lasciata al cliente (eventualmente si offre anche servizio di raccolta e trasporto). Inoltre, sarà possibile per il cliente recarsi nel proprio orto ogni fine settimana (giorni aperti al pubblico) per toccare con mano i progressi delle proprie colture e trascorrere ore di relax.

Quanti ettari di terreno sono a disposizione? In che zona? Se qualcuno dovesse stipulare un contratto a partire da agosto, ad esempio, quali primi ortaggi/verdure potrà raccogliere?

Il terreno è sito in Via Monte d’ Alba a Trani (vicino al circolo tennis). Il cliente che dovesse stipulare il contratto ad agosto, dovrebbe scegliere tra le verdure/ortaggi nel calendario autunnale, come ad esempio cavolo verza, cavolo cappuccio, cime di rapa, broccoli, insalata iceberg, canasta,finocchi, cavolfiore, bietole rucola,prezzemolo,lattuga romana,cicoria da insalata.

C’è qualche ortaggio/verdura che cercherete di spingere “non autoctona” in zona? O qualche piantagione che avete già provato? Avete avuto per caso già feedback da qualche utente?

Proverete, ad esempio, a proporvi anche a ristoranti o ad attività in particolare?

Così come ci siamo prefissi di rispettare la stagionalità dei prodotti, allo stesso modo punteremo su quei prodotti più tipici della n nostra traduzione, per assecondare la naturale vocazione colturale, ambientale e climatica della nostra terra. Il nostro progetto ha suscitato pareri positivi e già qualche utente ha manifestato concreto interesse.
Non escludiamo l’ipotesi di poter interfacciarci con le realtà della ristorazione, ma soprattutto ci interesserebbe collaborare con scuole elementari o materne, piuttosto che con gruppi scout, in progetti di sensibilizzazione verso la natura e cultura del buon cibo autoctono e naturalmente genuino.

venerdì 4 Agosto 2017

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