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“Riprendiamoci Barletta”, nasce il comitato contro il business dell’immigrazione

Cosimo Giuseppe Pastore
Un comitato, lontano da ogni legame politico, nato per dire basta al business dell'immigrazione a discapito dei cittadini
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Si è presentato mercoledì 9 agosto, attraverso un’iniziativa di volantinaggio presso la piazza della Cattedrale, il comitato cittadino “Riprendiamoci Barletta”, nato da un malcontento comune per quello che il responsabile Antonio Cannito definisce «business dell’immigrazione», tematica protagonista della loro azione sul territorio.

Lo scopo, infatti, è quello di «dare voce a tutti i cittadini ormai stanchi e delusi dalle false promesse di una classe politica che non ci appartiene più, sempre più attaccata alle poltrone e meno disposta a difendere i nostri diritti».

Il comitato, fortemente apolitico, intende solo coinvolgere i cittadini accomunati dallo stesso scontento circa le modalità con cui la politica affronta la questione dell’immigrazione.

Il business dell’immigrazione: dati allarmanti

«Lo scopo è portare le istanze del comitato, quindi dei cittadini, alle istituzioni che dovranno necessariamente dare delle risposte» afferma Cannito, che chiede maggiori informazioni su quanti sono gli immigrati presenti in città, come e da chi vengono gestiti, e ancora, se sono stati fatti controlli sanitari, se scappano o meno dalle guerre, se il centro di accoglienza temporaneo (sito in via Andria) al termine dell’anno completi le relative identificazioni e proceda eventualmente al “rimpatrio”.

«Ci sono giunte voci di un futuro centro permanente in città, della durata di sei anni, con circa 350 unità» prosegue allarmato Cannito che evidenzia: «Saranno erogate risorse finanziarie e il nostro obiettivo è stoppare questo, cercando di restituire tali risorse a cittadini italiani e barlettani in termini di servizi ambientali, sanitari, scolastici, infrastrutturali». E in merito alla notizia dell’ospitalità riservata a otto richiedenti asilo commenta: «Gestirli in quel modo fa rabbia perchè conosciamo persone indigenti, con una pensione minima o semplici disoccupati che avrebbero bisogno».

«Non siamo politicizzati, non ci presenteremo alle elezioni»

Nato da un malcontento dei cittadini, che hanno trovato nel web un luogo di aggregazione, il comitato si presenta alla cittadinanza: «Oggi ci presentiamo ai cittadini, saranno loro a valutare un progetto che ha come obiettivo solo il contrasto ai costi dell’immigrazione».

«Non siamo politicizzati, non siamo affiliati a partiti politici, non ci presenteremo alle elezioni, siamo comuni cittadini che si sono aggregati. Ovviamente all’interno del comitato ognuno ha le proprie idee che esprimerà in sede di voto» conclude Antonio Cannito.


La replica all’Amministrazione sulla vicenda dei migranti ospitati in hotel

“Egregio sig. Sindaco, a nome del Comitato Cittadino
“Riprendiamoci Barletta” che rappresento, con la presente sono ad
esprimerLe la profonda indignazione che la cittadinanza tutta ci ha
espresso ieri sera in occasione del sit-in di presentazione del
Comitato”, scrive Cannito. “E’ quanto meno opportuno che Lei prenda atto del malcontento
espresso ieri sera dai Barlettani a proposito dell’ospitalitâ riservata
agli 8 immigrati nell’ambito del Progetto SPAR finanziato, come Lei ha
tenuto a sottolineare, mediante fondi provenienti dal Ministero degli
Interni

Tuttavia, non è sfuggito alla Sua cittadinanza che
quei fondi di cui Lei parla con tanta innocenza altro non sono che la
risultante dei sacrifici che le famiglie Barlettane e Italiane
quotidianamente affrontano con difficoltà. L’iniquità di trattamento
grida::”Indignazione !!!!”

Noi diciamo basta a questo Suo e
Vostro modus operandi. In qualità di rappresentanti della volontà
popolare che Vi ha eletto dovreste dimostrare buon senso verso i
Barlettani che versano in condizioni di difficoltà ed amministrare i
fondi che giungono al comune con lo spirito del buon padre di famiglia.

Al
contrario, invece, concentrate con solerzia e vanità la vostra energia
ed i nostri soldi per persone che potrebbero essere aiutate in altri
modi o paesi.

Non va sottaciuto ai cittadini, sig Sindaco,
per una questione di trasparenza e buona amministrazione, come altri
Comuni a noi vicini (come quello di Andria) hanno detto basta a questa
forma di speculazione, dando priorità al benessere della propria città e
dei propri contribuenti.

Il Comitato Vi chiede di dare
seguito alle istanze dei cittadini che chiedono che questi fondi vengano
dirottati per il miglioramento dei servizi per i quali sono tassati in
materia di sicurezza, ambiente, scuola, servizi sanitari.L ‘auspicio dei
cittadini Barlettani a cui dà voce il comitato é che il Comune di
Barletta anziché fregiarsi di essere virtuoso per le politiche di
accoglienza, si fregi di essere un Comune virtuoso per la qualità dei
servizi offerti ai propri cittadini. E’ sconcertante sentire parlare di
demagogia da parte di una amministrazione dormiente sin dal suo
insediamento nei confronti delle esigenze e soprattutto dei diritti dei
propri cittadini.Quest’ultimi sono gli unici e soli a cui dover dar
conto anche riguardo l’impiego dei fondi del Ministero”.

sabato 12 Agosto 2017

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Michele Rinella
Michele Rinella
6 anni fa

Barletta se la prenderanno i barlettani quando ci sarà presa di coscienza di farsi rappresentare da personaggi non ipocriti. Il sindaco fa parte di questa schiera trincerandosi dietro fondi del MI, ovvero dello stato, come se non venissero anche da minuscole aliquote dei cittadini barlettani.Il Sindacoi e i suoi sodali si dimezzino gli stipendi e allora faranno opere umanitarie.Sarebbe il gesto più umanitario compiuto dal Sindaco! Rinzavisca Sindaco, rinzavisca!

Buenaventura Durruti
Buenaventura Durruti
6 anni fa

Due puntualizzazioni: il carattere fortemente apolitico è una affermazione senza senso. Dicono di occuparsi della città, quindi della polis, quindi fanno politica.
E il centro di accoglienza straordinario accoglie richiedenti asilo, per cui non è un centro per il rimpatrio (cie, cpr). Non è quindi il comune che decide sullo status di rifugiato, bensì la commissione territoriale, e i richiedenti hanno diritto a restare in accoglienza fino alla pronuncia della decisione della commissione. Il comitato esprime delle istanze, ma sembra abbastanza confuso e lacunoso sul tema. Ergo occorre quanto meno studiare il tema.