Cultura

Disfida 2017, stampati manifesti nuovi con la citazione della fonte per il quadro spagnolo

La Redazione
La banca immagini del Museo del Prado gestisce i diritti di riproduzione di tutte le proprietà di immagini del Museo
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«Del Gran Capitano in Barletta nell’anno del Signore 1503 fue la Gran Victoria, et proprie in anno sexte indictionis. Fecit Belisarius Galibertus de Barolo». Un’altra bella vittoria il Gran Capitano Consalva da Cordova se l’è presa in questi ultimi giorni. “Una bella rivincita, benché tardiva, su chi gli aveva negato l’identità nei primi manifesti e mezzi di comunicazione visiva prodotti per la Disfida 2017”, commenta il giornalista Nino Vinella, che aveva denunciato la lacuna.

“A seguito della segnalazione giusto di una settimana fa sui social, e da me ripresa, infatti, chi è responsabile del piano di comunicazione Disfida 2017 ci ha messo una pezza. Facendo ristampare i nuovi manifesti, affissi l’altro ieri nella dimensione adatta alla plancia orizzontale, con l’iscrizione che avrebbe dovuto inserire fin dal principio. Ovvero quell’immagine di Consalvo da Cordova a cavallo circondato dai suoi… Si tratta di un rimaneggiamento visivo della tela raffigurante appunto Gonzalo Fernandez de Cordoba (1453-1515), noto come “il grande capitano”, che contempla il cadavere del duca di Nemours, comandante dell’esercito francese nella battaglia di Cerignola, in cui fu sconfitto l’esercito francese e dove il Duca di Nemours ha perso la sua vita. Opera dipinta nel 1835 e conservata al Prado di Madrid come da inventario: si deve ad uno dei massimi esponenti della scuola spagnola di maniera, Federico de Madrazo y Kuntz (1815-1894) ed é di grandi dimensioni, 187 × 134 cm, tipiche dei quadri di effetto spettacolare con richiamo storico sulla dominazione spagnola nel mondo.

Una bella rivincita per don Consalvo da Cordova. Lo spagnolo aiutato dai veri barlettani a ritrovare la propria identità e dignità storica agli occhi di tutti. Una rivincita che i responsabili della comunicazione Disfida 2017 potrebbero aver dovuto affrontare in maniera sicuramente “ruffiana”. E che tuttavia potrebbe ancora ricadere nella rete dei mancati diritti d’autore.

Infatti, la nostra indagine giornalistica attivata dai social ci ha consigliato di indirizzare una richiesta esplicita alla Direzione del Museo del Prado. Questa la risposta: “La banca immagini del Museo del Prado gestisce i diritti di riproduzione di tutte le proprietà di immagini del Museo del Prado. Il fatto che queste immagini siano disponibili attraverso la pagina del Museo del Prados, non significa la licenza da riprodurre su qualsiasi supporto. Puoi controllare i diritti di riproduzione, i relativi termini e condizioni e le tariffe nel nostro sito web: www.bancodeimagenesmuseodelprado.com.

Se si desidera richiedere diritti di riproduzione di immagini di Prados e di alta risoluzione immagini, compilare il documento allegato, con le informazioni più dettagliate e inviarlo indietro firmato e ti invieremo una citazione formale. Una volta che riceviamo il pagamento, invieremo l’immagine tramite il trasferimento. In caso di avvenuto utilizzo dell’immagine senza autorizzazione, per regolare l’utilizzo, alleghiamo il modulo di richiesta per completarlo con tutti i dettagli (dettagli della fattura aziendale, titolo della pubblicazione, data di pubblicazione, casa editrice e edizione, numero di pagine e stampa), vedrete anche i termini e le condizioni che la Banca Image del Museo del Prado richiede per l’utilizzo corretto delle sue immagini. Aspettiamo di ascoltare il più presto possibile per evitare qualsiasi procedura legale”. Morale: gli spagnoli vogliono essere pagati. E soprattutto vogliono vedere rispettata l’identità storico-artistica delle proprie opere. Giustamente. Il Comune di Barletta subirà un ulteriore danno economico per l’evidente “inciampo” a cui gl organizzatori sono andati incontro e che così’ malamente pensano di aver rimediato?

Ed allora, per tutti quelli che la Disfida non sparisce dal 13 febbraio, l’appuntamento è scolpito nel marmo della nostra Cattedrale, sulla parete esterna di Santa Maria Maggiore. Dove il collega cronista di quel tempo fece incidere in maniera incancellabile nel giornale di pietra la prima “notizia” su quella Disfida con le seguenti parole che vi invitiamo tutti a rileggere facendo due passi verso la Cattedrale: «Del Gran Capitano in Barletta nell’anno del Signore 1503 fue la Gran Victoria, et proprie in anno sexte indictionis. Fecit Belisarius Galibertus de Barolo».

Fu quella notizia a fare la differenza e fu quella notizia ad annunciare la storia. Possono sparire i manifesti, possono dimenticarsi i comunicati della propaganda, potrà incepparsi perfino il Parco letterario. Come pure potranno tornare alla ribalta i gestori dei piani strategici e dei grandi lifting storico-culturali a pane, burro e marmellata.Ma questa pietra continuerà a parlare. Come il nostro cuore”.


venerdì 8 Settembre 2017

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