Politica

Consiglio comunale “farsa”, Campese e Doronzo vs la presidente Peschechera

Cosimo Giuseppe Pastore
Dura polemica in Consiglio comunale, con strascichi sulla stampa local: botta e risposta tra la presidente del Consiglio comunale Carmela Peschechera e i consiglieri Carmine Doronzo e Maria Campese
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Un Consiglio comunale che ondeggia tra offese, una diffusa ma non assoluta (per fortuna) impreparazione e urla isteriche a cui seguono occhiolini nascosti dietro rimproveri agli scolari. Un canovaccio promettente, ma sfortunatamente si tratta dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Barletta, in data 8 novembre, scioltosi per mancanza del numero legale e rinviato in seconda convocazione (9 novembre) per l’approvazione del DUP 2018-2020 (Documento Unico di Programmazione) che, nonostante un assenteismo reiterato, è stato approvato per un soffio, complice la presenza dei socialisti che sugella il nuovo sodalizio con il PD per le amministrative 2018.

Scoppia però, già durante l’assise pubblica, la polemica tra il consigliere di Sinistra Unita Carmine Doronzo e la Presidente del Consiglio comunale, Carmela Peschechera, accusata dal primo di operare nell’illegalità, avendo organizzato, secondo Doronzo, un “teatrino” in accordo con il Sindaco per far venire meno il numero legale, pochi istanti prima verificato, e rimandare così la seduta per l’approvazione del DUP in seconda convocazione .

I toni erano già alti da un po’ e non promettono certo di abbassarsi allorquando la Peschechera chiede a Doronzo di allontanarsi dall’aula.

Ecco allora il botta e risposta con accuse pesanti e risposte di certo non leggere tra i protagonisti dell’ultimo Consiglio comunale.

La denuncia: «Dalla tragedia alla farsa»

«Nello stupore generale e sotto i riflettori delle telecamere della diretta televisiva, il sindaco, alcuni assessori e la presidente del consiglio comunale hanno organizzato una vera e propria messa in scena affinché si addivenisse alla mancanza del numero legale e al posticipo del Consiglio Comunale in una seduta di seconda convocazione grazie alla quale, con numeri più favorevoli, si potesse approvare il Documento Unico di Programmazione 2018-2020» comunica il consigliere comunale Carmine Doronzo in un post su facebook anche a nome della collega Consigliera Maria Campese, in cui si prosegue denunciando: «Non sarà sfuggito infatti a chi ha seguito la diretta televisiva che a seguito di una prima richiesta di verifica del numero legale si sono udite ben scandite le parole “Andate via, andate via!” della presidentessa del consiglio comunale che invitava i “suoi”, i consiglieri di maggioranza, ad abbandonare l’aula, venendo meno al suo ruolo di garante del rispetto delle regole e delle prerogative dell’intero consiglio comunale».

Il consigliere di Sinistra Unita non si era risparmiato di certo durante la seduta denunciando già, non solo dunque tramite una tastiera (al contrario di molti), un Consiglio comunale che operasse con «illegalità».

Il perché? Nella nota di Doronzo e della Campese si spiega: «Ma non essendo andato a buon fine questo primo tentativo, laddove il numero legale era garantito dalla presenza di 12 consiglieri comunali e nonostante avesse già dato lettura dell’oggetto della delibera da discutere con l’obbligo di procedere alla trattazione del punto, su esplicita indicazione del Sindaco ha proceduto ad una nuova verifica del numero legale (questa volta camuffata da una richiesta di sospensione dei lavori, peraltro non sufficientemente motivata) che ha finalmente permesso di trasformare la tragedia…in farsa. A quel punto infatti i pochi consiglieri del Partito Democratico ancora presenti in aula, rispettando l’ordine di scuderia, hanno abbandonato la stessa consentendo il venir meno del numero legale favorendo una nuova seduta di Consiglio in seconda convocazione».

Spiegano così Carmine Doronzo e Maria Campese, chiarendo la loro posizione, il motivo della loro assenza nella seduta di seconda convocazione e chiedono inoltre al Prefetto della Provincia di Barletta-Andria-Trani «di vigilare sulla condotta e sulla gestione del Consiglio Comunale della nostra città».

La Presidente risponde: «Si ricostruiscono fatti in maniera arbitraria»

Non tarda ad arrivare la risposta della Peschechera che comunica: «Si ricostruiscono fatti, documentati da immagini e atti pubblici, in maniera arbitraria, non vera ma esclusivamente strumentale a fini e dinamiche politiche che non investono il Presidente del Consiglio Comunale. Premesso che la verifica del numero legale può essere richiesta in qualsiasi momento, si precisa, ancora una volta, che dopo la lettura dell’oggetto del punto all’ordine del giorno, segue l’illustrazione del provvedimento e solo dopo si apre la fase della discussione».

Così la Presidente de Consiglio comunale specifica il contenuto dell’art. 27 comma 4 del Regolamento del Consiglio comunale e conclude: «Mi riservo di valutare la persistenza di estremi legittimanti azioni, anche in sede giudiziaria, a tutela della mia immagine istituzionale e personale gravemente lesa dalle parole diffuse a mezzo stampa».

Repentino il post con cui Carmine Doronzo commenta l’intervento della Peschechera: «Tipico atteggiamento arrogante di chi viene preso con le mani nel sacco. Chiede scusa alla città? No, minaccia azioni legali! Siamo alle comiche…».

sabato 11 Novembre 2017

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