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Crisi politica a Barletta, PD BAT: «Il centrosinistra non può essere l’ancora di salvezza»

La Redazione
Pasquale Di Fazio: "Se mai dovesse esserci una soluzione a questo problema, il dr. Cannito la deve trovare al suo interno"
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“La
crisi politica che attraversa l’Amministrazione del Sindaco di
Barletta
, dr. Cosimo Cannito, mi impone come segretario provinciale PD
della federazione Bat di intervenire, come mero osservatore degli eventi
politici del territorio ma anche come protagonista insieme al circolo
PD di Barletta
della fase pre-elettorale, nella definizione del percorso
di strutturazione della lista del Pd, della coalizione e del candidato
Sindaco dr. Dino Delvecchio”. A parlare è Pasquale Di Fazio, Segretario provinciale PD Federazione BAT.

“A due mesi dalla sua elezione a Sindaco, il dr. Cannito si è visto
costretto alle dimissioni per impossibilità a definire i ruoli
amministrativi come rappresentazione della intera coalizione che lo ha
portato alla vittoria. Questa condizione di ingovernabilità era
prevedibile
quando, pur di vincere si è accettato di mettere insieme
provenienze e sensibilità politiche diverse che possono conseguire la
vittoria ma non sono mai state a priori garanzia di governabilità per la
Città di Barletta. E la storia di questi giorni lo dimostra.

Se
mai dovesse esserci una soluzione a questo problema, il dr. Cannito la
deve trovare al suo interno
nell’ambito dello spazio temporale che la
legge gli consente, intercorsi i 20 giorni dalle sue dimissioni. E
sinceramente, per il bene della Città che lo ha eletto Sindaco, glielo
auguro.

Ma
il bene della Città non prevede che forze di centro-sinistra, PD
compreso, definite dal riscontro elettorale come forze di minoranza e
opposizione, diventino l’ancora di salvezza
per un progetto che nella
genesi di idee e persone è un progetto di centro-destra.

Resta
naturalmente la piena autonomia del circolo barlettano del PD e della
intera coalizione di centro-sinistra, se accettare o meno, l’invito al
dialogo
e al compromesso amministrativo che Cannito ha palesato in
consiglio comunale.

Ma
aderire a questo invito del Sindaco Cannito significherebbe stravolgere
le idee che hanno portato il PD di Barletta ad iniziare un percorso
interno di rinnovamento che trova sintesi massima nella definizione di
Dino Delvecchio come candidato Sindaco e con la volontà dei militanti di
Barletta di presentare una lista con persone assolutamente in linea di
coerenza con la volontà di rinnovarsi.

Inoltre
sui palchi esponenti del PD, locali e autorevoli come carica elettiva,
hanno ben marcato le differenze che esistono tra la proposta del PD e
quella vincente elettoralmente del Sindaco Cannito
, anche con passaggi
verbali molto forti sulla volontà di esser distanti da chi, pur di
vincere, aveva assemblato un po’ di tutto, politicamente parlando.

Per
quanto concerne il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale credo che
il PD locale debba muoversi in concerto con le opposizioni, se non
tutte, almeno con quelle riconducibili al centro-sinistra. E’
auspicabile che tale ruolo istituzionale sia concesso alle opposizioni
ma senza che questo ruolo rappresenti un vincolo di mandato cioè senza
accettare l’idea che le forze di centro-sinistra diventino la nuova
maggioranza (tra l’altro non vasta ) pur di risolvere i problemi al
Sindaco
ed entrare direttamente in una “guerra” tutta interna alla
amministrazione Cannito, agevolando il regolamento dei conti tra i
fedelissimi del Sindaco e quelli che un giornalista locale ha definito
“scissionisti”.

Attualmente
il PD di Barletta non ha una rappresentanza politica viste le
dimissioni del segretario Nicola Defazio
. Questa condizione formalmente
non consente a nessuno di assumerne il ruolo decisionale di leader
politico del circolo dettandone la linea politica. Ma credo, nell’attesa
spero breve, della definizione da parte del segretario regionale Marco
Lacarra del commissario del circolo locale, che tale ruolo sia
attualmente assunto dal dr. Delvecchio
, non solo per la conoscenza della
storia di rinnovamento interno al PD barlettano che lo ha portato a
esserne il candidato Sindaco, ma anche in relazione alla volontà dei
militanti PD barlettani, che hanno chiesto agli organi regionali che sia
definito Delvecchio come sub commissario, cioè come colui che porterà
il partito alla imminente fase congressuale per la definizione dei nuovi
ruoli di governo interno del partito stesso.

Infine
nella querelle tra i consiglieri regionali Mennea e Caracciolo non
credo di dover esprimere alcun giudizio di valutazione di merito.
Come
dirigente di partito questo tipo di discussioni avrebbe meritato altro
tipo di contesto, interno al partito. Iniziare questo confronto
mediaticamente, saltando la discussione interna al partito, serve solo a
far male al partito tutto, come del resto ha dichiarato il segretario
regionale Lacarra in una recente intervista. Registro solo che la crisi
della amministrazione Cannito sta coinvolgendo anche protagonisti di
alto livello del nostro partito territoriale. In questa querelle non c’è
chi ha torto o ragione. Ci sarebbe al limite (visti i ruoli di entrambi
i consiglieri regionali) da esaminare cosa il PD del governo regionale,
ha fatto negli anni per la Citta’ di Barletta e chi si è reso
protagonista di questo fare, alla luce delle tante buone progettualità
finanziate e realizzate dalla amministrazione regionale del Presidente
Emiliano. Il resto è un volare di stracci che entrambi, nessuno
escluso, in questa fase dovrebbe evitare,
specie se il volare degli
stracci è legato alla risoluzione di una crisi amministrativa che per
matrice politica e coerenza di idee non ci appartiene.

Il
progetto elettorale ed amministrativo del PD di Barletta per la Città
di Barletta, era e resta diverso da quello del Sindaco Cannito
. Andare
in deroga a questo semplice concetto sarebbe un atto di chiara
incoerenza non mascherabile dal volere agire per il bene della Città. Il
bene della Città sta nel fare una opposizione cosciente e coerente,
altrimenti non sarebbe chiaro perché, nella fase di costruzione delle
coalizioni e dei programmi, il PD di Barletta ha ricevuto più volte un
sereno diniego da parte di Cannito a far parte della sua coalizione a
meno che, il PD di Barletta non avesse tramutato il proprio simbolo in
un remake civico. Questo non lo facemmo per coerenza con i nostri
ideali. E per coerenza noi oggi dovremmo a mio parere essere opposizione
al progetto del Sindaco Cannito che non ci appartiene. Anche per
facilitare la coerenza dello stesso Sindaco, dr. Cosimo Cannito.

Questo
resta comunque il mio parere di segretario provinciale poi l’azione
effettiva che sarà messa in campo compete alla autonomia del circolo PD
di Barletta tutto, escludendo ogni tipo di contrattazione personale.
Anche questo per coerenza rispetto ad una idea di cambiamento del fare
politica dei compagni e degli amici del PD barlettano”.

martedì 14 Agosto 2018

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