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Tennistavolo, Acsi Onmic Lamusta: «Mortificati dall’assessore allo Sport»

Cosimo Sguera
Giovedì scorso 30 agosto, alle ore 10.30 l'assessore allo Sport, dopo innumerevoli richieste, ha incontrato i vertici della Polisportiva barlettana
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Da due mesi ha preso il via la stagione agonistica 2018 – 2019 della
Federazione Italiana Tennistavolo. E da due mesi, nonostante l’elevata
temperatura che ha caratterizzato anche questa estate, la Polisportiva
ACSI ONMIC Barletta è tornata al lavoro per affrontare, nel migliore
dei modi, le tante insidie agonistiche che renderanno tortuoso il
cammino, sia in ambito nazionale che regionale.Se l’ostacolo agonistico
si puo’ sormontare con le qualità’ tecniche oltreché tattiche, vi è
una sorta di nemico “silente e pericoloso” che sta preoccupando non poco
il club barlettano. Di cosa si tratta? Cosa mai potrà’ turbare la
serenità’ di un sodalizio abituato, in ben 37 anni d’ininterrotta
attività agonistica, a dipanare le matasse più intricate, a superare i
momenti “più grigi” e a prevalere sugli avversari più temibili? Non
ci si trova, come frettolosamente si potrebbe immaginare, dinanzi ad un
pongista o ad un team in possesso di doti straordinarie ma difronte ad
una “bomba ad alto potenziale” da disinnescare ad ogni costo e con ogni
mezzo per evitare che l’eventuale deflagrazione arrechi danni
irreversibili al sodalizio pongistico.

Da tanti mesi, per gli amanti
delle statistiche dallo scorso mese di gennaio,la dirigenza societaria
ha suonato ripetutamente il campanello d’allarme per richiamare
l’attenzione delle istituzioni su una paurosa crisi economica che stava
attanagliando la Polisportiva barlettana. E’ quanto mai opportuno
precisare che la crisi teste’ menzionata non è stata generata, nella
maniera più assoluta, da una programmazione “spensierata ed
irresponsabile” dell’attività ma da un progressivo decremento delle
entrate e da un inarrestabile aumento dei costi di gestione. A questa
difficile situazione il club barlettano ha tentato di sopperire, in
primis con il sostegno dell’Ottica Lamusta (sponsor societario per ben
13 anni) e dell’azienda Terrapulia (accostatasi al sodalizio barlettano
nella passata stagione).I due benefattori ( che, è opportuno
sottolineare, non sono miliardari) non sono bastati a frenare “la
violenta emorragia” e si è resa necessaria, come extrema ratio,
l’autotassazione.Per tentare di porre fine ad una sofferenza siffatta la
dirigenza societaria ha ripetutamente sollecitato le istituzioni,
invitandole a prendere in seria considerazione il difficile momento che
sta vivendo il tennistavolo barlettano e a reperire, attraverso una
capillare sensibilizzaziine della locale imprenditoria, le risorse
(quantificabili in poche migliaia di euro all’anno) necessarie alla
prosecuzione dell’attività agonistica. Al “silenzio assordante” della
classe politica locale (fatta eccezione per i consiglieri Grimaldi,
Divincenzo e per il senatore Dario Damiani) la dirigenza societaria ha
reagito “educatamente” con appelli sempre più insistenti, chiedendo a
gran voce anche l’intervento del Dott. Mino Cannito (Sindaco di
Barletta).

Giovedì scorso 30 agosto, alle ore 10.30
l’assessore allo Sport, dopo innumerevoli richieste, ha incontrato i
vertici della Polisportiva barlettana alla presenza di un consigliere
comunale di maggioranza.

” La realtà, come temevamo, si è
rivelata più squallida della peggiore immaginazione.Con l’umiltà che ci
contraddistingue da oltre un terzo di secolo sui campi di gara
oltreché nelle relazioni sociali, abbiamo esposto all’assessore la
tragica situazione economica nella quale versa il club da noi
rappresentato.Abbiamo anche sottolineato l’importanza che il nostro
sodalizio riveste in seno alla Federazione Italiana Tennistavolo e
l’impossibilità di “ridimensionare” il volume dell’ attività agonistica
(nello specifico, la nostra presenza a livello nazionale). Quanto più ci addentravamo in argomenti tecnici per offrire una prova inconfutabile
della professionalità acquisita in un considerevole arco di tempo,
tanto più constatavamo l’assoluto disinteresse da parte dell’Assessore
(intento esclusivamente a rispondere alle numerose chiamate sul suo
cellulare).

Amareggiati e delusi da un comportamento siffatto,
ci siamo permessi di chiedere umilmente, per la sola stagione corrente,
l’esenzione dal ticket per l’utilizzo della palestra scolastica,
esenzione che permetterebbe all’ACSI ONMIC Barletta di sopravvivere e di
potere proseguire nell’incessante ricerca di risorse finanziarie.

Alla
nostra istanza ( istanza che, è doveroso sottolineare, non va intesa
come un privilegio ma come una disperata richiesta di aiuto) l’assessore
ha risposto con un NIET e, quel che è peggio, con la dichiarazione
seguente: SIGNORI, COMPRENDO LA VOSTRA SITUAZIONE MA RASSEGNATEVI
PERCHE’ LO SPORT E’ UN LUSSO.

Un’affermazione siffatta denota,
purtroppo, spaventoso cinismo, incompetenza in ambito sportivo e
assoluta mancanza di rispetto nei confronti di un sodalizio, quello da
noi rappresentato, che in 37 anni di gloriosa attività agonistica ha
conferito lustro alla Città di Barletta.

Fino a giovedì
mattina nutrivamo un sospetto, dopo l’infruttuoso incontro con
l’assessore abbiamo avuto quella conferma che mai avremmo voluto: per
tantissimi anni la società sportiva di tennistavolo è stata emarginata
dalla classe politica locale perché ideologicamente non conforme alla
stessa.

Alla luce di una situazione siffatta, imploriamo
l’intervento del Dott. Mino Cannito e di tutti quei politici che non
operano discriminazioni di questo genere. Lo sport e’ un sacrosanto
diritto di tutti, ha un’inequivocabile valenza sociale, va sostenuto con
ogni mezzo a prescindere dal credo politico di chi lo pratica”.

Questo il mesto commento della dirigenza societaria.

Se davvero si vuole tendere una mano alle discipline minori, è inammissibile usare due pesi e due misure.

In primis per amore del “libero pensiero” e, in secundis, per amore dello sport!

domenica 2 Settembre 2018

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