Attualità

Uilp Puglia e la “bufala” della fuga di iscritti dai sindacati

La Redazione
Le parole del segretario generale nazionale della Uil Pensionati, Romano Bellissima, intervenendo a Bari ad un direttivo della Uilp di Puglia
scrivi un commento 1028

“Se la perdita di iscritti ai sindacati fosse sostanzialmente vera,
in un Paese democratico non dovrebbe preoccupare solamente le
organizzazioni sindacali, ma tutti i cittadini che credono nella
democrazia. La riduzione ulteriore dei livelli di partecipazione
democratica nella vita della nostra società produrrebbe infatti
inevitabilmente un restringimento degli spazi di democrazia”. E’ quanto
ha sostenuto il segretario generale nazionale della Uil Pensionati, Romano Bellissima, intervenendo a Bari ad un direttivo della Uilp di Puglia.

Bellissima
ha così commentato quella che ha definito senza giri di parole “una
bufala”, cioè la notizia secondo cui ci sarebbe stata “una fuga degli
iscritti dai Sindacati confederali
, salvando solo la Uil, che invece
cresce”.

“Essendo io un sindacalista della Uil – ha detto il
segretario – sono ovviamente lieto del riconoscimento che il mio
sindacato sia in crescita; per il resto invece non sono assolutamente
soddisfatto. In ogni caso, se ci sono state flessioni nel numero dei
lavoratori iscritti ai sindacati, bisogna anche tenere conto dei dieci
lunghi anni di crisi economica e del susseguirsi di governi neoliberisti
che hanno rifiutato ideologicamente il confronto e portato il Paese
nella più pesante recessione economica, sociale e occupazionale del
dopoguerra. Come si può, peraltro, parlare di crisi della rappresentanza
in un sistema dove ad ogni elezione per il rinnovo delle Rappresentanze
sindacali unitarie il 90% degli aventi diritto al voto va liberamente a
votare e vota per i candidati di Cgil, Cisl, Uil? In quale altra
organizzazione democratica accade una cosa simile?”.

Bellissima ha
poi spiegato che “la verità è che la debolezza della politica mal
sopporta i sindacati
, specialmente quelli confederali che sono
strutturati ed organizzati su tutto il territorio nazionale, perché sono
gli unici baluardi in difesa dei diritti, della solidarietà, delle
tutele e quindi i partiti moderni fanno di tutto, con l’aiuto dei media
compiacenti, per denigrarli, delegittimandoli al fine di indebolirli e
renderli inoffensivi. Il vero problema del nostro tempo è il cambiamento
epocale che purtroppo la politica non ha compreso”.

Concludendo
il suo intervento, Bellissima ha poi ricordato che “una recente ricerca
ha dimostrato che una cultura per poter vivere oltre i 25 anni ha
bisogno di un tasso di natalità del 2,11; valori inferiori a questi
determinano la morte di quella determinata cultura. Come noto, il tasso
di natalità in Italia è dell’1,2, molto al di sotto di quel 2,11
necessario a mantenere viva la cultura. La nostra cultura è quindi
destinata a spegnersi, in quanto anche se tornassimo adesso a fare figli
come prima della guerra, ci vorrebbero dagli 80 ai 90 anni per
riportare il tasso di natalità sopra il 2,11. Ma i politici possono
stare tranquilli, loro non hanno una cultura … da perdere”.

sabato 15 Settembre 2018

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti