“Passarci di notte, in via Roma, anni dopo il crollo. Come quando ti imponi di non ascoltare certe canzoni perché ti fanno male, e poi le cerchi per stare male, per crogiolarti nella sofferenza, perché, anche se solo per pochi minuti, da quel dolore non vuoi uscire. Oppure lo fai
per cercare un senso a tutte queste morti, queste teste chine su macchine da cucire che conosco bene e vedo fin da piccolissima, io nipote di sarti migranti andati e tornati. Fieramente artigiani, loro.”
Mercoledì 24 aprile alle ore 19.00 a Barletta presso Grow Lab (corso Vittorio Emanuele, 63) si terrà la presentazione di “Sine Titulo” di Loredana Mastrototaro, edito da Durango Edizioni.
Conversano con l’autrice:
– Carmine Doronzo, responsabile antimafia e legalità di Arci Puglia e consigliere comunale della città di Barletta
– Peppino Deleonardis, segretario generale CGIL Bat.
Il testo fa parte di Chilometrozero , la collana di scritti autobiografici diretta da Felice Di Lernia, antropologo ed editore.
SINOSSI
“Teutonica. Un odore vagamente dolce, di legno e fiori. Hanno richiesto solo la prima parte e meno male, la signora è già pesante così. La adagio sul carrello. Non apro l’astuccio, non oggi.
Oggi ho da rimuginare. Chiudo a chiave la sezione in cui trascorre i suoi anni, digito lunghe sequenze di numeri e la porto nella sala in cui farà, come sempre, bella mostra di sé. Classe 1455. Per gli addetti ai lavori: Inc.1.A.1.1. Per il resto del mondo: la Bibbia di Gutenberg.”
Ambientato nel duplice scenario della Murgia pugliese e della campagna inglese, questo libro di mémoires tradisce la promessa iniziale di una rilassante narrazione al fresco di una delle biblioteche più importanti del mondo e costringe i lettori e le lettrici a identificarsi nell’autrice e
nella sua lotta, che è una lotta universale.
BIONOTE AUTRICE
Loredana Mastrototaro: nasce ad Andria e si trasferisce in Inghilterra nel 2015, anno in cui inizia la sua doppia vita di migrante economica e straniera in patria. Appassionata da sempre di olio d’oliva e ciclista per scelta, di sé dice di aver sviluppato un interesse feticistico per oggetti
solitamente rettangolari in materiale igroscopico chiamati libri.