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Mobilitazione Avvocati, il sen. Damiani: “Pieno sostegno, giustizia ancora in lockdown”

La Redazione
"Il governo ha il dovere di farsi carico della grave distorsione causata dalla decisione del ministro Bonafede di non decidere su modalità e tempi univoci su tutto il territorio nazionale per la ripresa"
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“La tutela giudiziaria dei diritti dei cittadini nel
nostro Paese è ancora in lockdown. Nessuna direttiva univoca è stata
emanata dal ministro della Giustizia, che ha scaricato la gestione della
ripresa delle attività sui dirigenti dei singoli tribunali
. Ne deriva
una situazione di inaccettabile disparità territoriale, contro la quale il 29 maggio gli avvocati scenderanno in piazza con un flash mob
nazionale
, consegnando simbolicamente i codici. Sostengo
con convinzione la loro protesta, poiché è inammissibile che il governo
non si assuma neanche la responsabilità di dettare linee guida uniformi
per la gestione di un’emergenza che va a rincarare la dose delle già
gravissime criticità del pianeta giustizia – dichiara il senatore di Forza Italia Dario Damiani – . La decorrenza dei termini
processuali ha ripreso il suo corso dal 12 maggio, ma le cancellerie
lavorano a ritmi ridotti solo su appuntamento, dilatando di fatto i
tempi per la consegna e la consultazione degli atti. Gli avvocati,
categoria professionale tra le più bistrattate, a fronte di cospicui
versamenti tributari non ricevono adeguata considerazione quando
legittimamente formulano le proprie proposte
, dirette a garantire
maggiore efficienza nel settore giustizia. Prolungare l’orario di
apertura delle cancellerie al pomeriggio e al sabato potrebbe essere già
una prima soluzione per recuperare il tempo perduto; inoltre, a fronte
dei mancati introiti professionali correlati alle attività di udienza,
sarebbe opportuna la previsione di sgravi contributivi”.

“Il
governo ha il dovere di farsi carico della grave distorsione causata
dalla decisione del ministro Bonafede di non decidere su modalità e
tempi univoci su tutto il territorio nazionale
per la ripresa post
lockdown, che incide negativamente su un diritto costituzionale
fondamentale dei cittadini, oltre che sull’esercizio dell’attività
professionale forense ulteriormente penalizzata”, conclude il senatore azzurro.

venerdì 29 Maggio 2020

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