16 aprile 1967: Papa Paolo VI (1963-1978) conferisce a S.E. mons. Giuseppe Carata Arcivescovo di Trani e Barletta, il titolo di Vescovo di Canne
Per rilanciare Canne, sia da un punto religioso che turistico, l’Arcivescovo Reginaldo Addazi promosse l’edificazione di un Santuario dedicato a S. Ruggero e mosse le acque di Canne in Vaticano.
Nell’aprile del 1967 Paolo VI conferì il prestigioso titolo di vescovo di Canne a S.E. Mons. Giuseppe Carata, ausiliare di Trani e Barletta. Con atto deliberativo del 29 giugno, veniva eretta la parrocchia di “S. Ruggero di Canne” e a reggerla venne chiamato don Franco Damato, teologo della cattedrale e delegato arcivescovile. In attesa che la chiesa venisse eretta, don Franco ogni domenica, nel periodo estivo, si recava a Canne per celebrare una messa vespertina, all’aperto, su un improvvisato altare eretto sullo spazioso terrazzino antistante l’Antiquarium.
Quanto all’erigendo Santuario, per consentirne la edificazione, don Pierino De Leone Pandolfelli, proprietario di una vasta tenuta, il 21 giugno 1969 donò alla Curia Arcivescovile il terreno occorrente per la sua edificazione in località Boccuta. Purtroppo però i lavori, per mancanza di fondi, si fermarono alla canonica. (R.RUSSO, Canne e la memoria, Editrice Rotas -Barletta 2000)
Didascalie:
S.E. mons. Carata col vicario generale don Peppino Dimatteo. Al lato il giovane seminarista Sabino Lattanzio
Canne, Santuario di S. Ruggero, canonica
Canne, 14 giugno 1968. S.E. mons. Fra Reginaldo Addazi al termine della consacrazione alla Madonna della chiesetta della masseria Antenisi. Riconoscibili alla destra dell’arcivescovo il dott. Michele Damato, alla sua sinistra il sindaco Michele Morelli (alle sue spalle don Franco Damato), l’on Vito Monterisi, l’assessore Vittorio Grimaldi, il capitano dei carabinieri Barbera e il giornalista Michele Cristallo