Attenzione! Ci stiamo nutrendo di negativo

Marilù Liso e Saverio Costantino
Quando il bombardamento mediatico indebolisce le difese
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Ormai sono anni che tra covid, guerra, crisi, incertezze, eventi estremi di omicidi fuori controllo, questo è il nostro buon giorno.

Appena svegli, mentre facciamo colazione, scorrono le notizie del Tg e dei social nazionali e locali. Sembra quasi che tutto sia rappresentato dal male e che noi siamo minacciati dalla follia e dal destino ormai infausto.

Di fatto non credo sia facile negare che il male esista davvero e che tante cose sono davvero minacciose e destabilizzanti.

Ma tutto il positivo chi lo racconta? E raccontare il positivo fa ancora notizia?

Diciamo che siamo attratti da tante informazioni tossiche e non facciamo emergere la risposta, le soluzioni. Chi fa e cosa fa per contrastare la deriva?

Il male reiterato minaccia le difese immunitarie, ci deprime e ci rende impotenti, forse passivi verso il destino incontrovertibile, per cui inutile lottare verso lo tsunami del male.

Fermare un treno in corsa con una mano è davvero difficile da immaginare. I mass media sono ormai portatori di valanghe di informazioni che ci saturano e quindi non recepiamo più nulla criticamente, ci informiamo di negativo, quasi saturi di ogni possibilità di sentire altro.

Un po' questo latente cinismo sembra un meccanismo di difesa vicino alla negazione.

Esprimiamo emozioni con il timer, dopo un po' si spengono e tutto ritorna alla normalità.

Il pensiero negativo ci toglie le forze. Provate a fare questo esperimento, accedete ad un pensiero che vi fa soffrire o doloroso della vostra vita, sentirete pesante la vostra mente e il vostro corpo lo avvertirete privo di energia. Al contrario, se sentiamo di dover fare qualcosa di bello la stanchezza saràlontana anni luce.

I drammi della follia sono sempre caratterizzati da segnali prodromici che, purtroppo, non tutti sono in grado di riconoscere.

Imparare a trasformare il negativo in positivo adesso più che mai non è solo un semplice  bisogno, ma è una vera questione di sopravvivenza. La chiave sta proprio nell'impedire alle cose negative di essere tutt'uno con noi, perché noi siamo tanto altro.

 

Saverio Costantino – psicologo e psicoterapeuta

venerdì 6 Maggio 2022

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