Ansia, attacchi di panico, insonnia …

Marilù Liso e Saverio Costantino
Non affidatevi a inesperti nella clinica
scrivi un commento 17

In tanti, spesso, in preda a sintomi "nuovi", come la fame d'aria, la paura che possa accadere loro qualcosa di irrimediabile, l'insonnia o in preda ad un disagio inspiegabile, si rivolgono al medico di base, cercando con incredulità di spiegare quanto è accaduto loro. Un vero e proprio malessere che arriva senza ragioni spiegabili. Dopo la prima volta cresce la paura di non essere più in grado di vivere e sostenere delle situazioni. "Il corpo non mi accompagna", questa una delle espressioni più usate dai nostri pazienti. Altre volte, invece, si rivolgono ad altri specialisti o punti di riferimento, magari su consiglio di amici che hanno già affrontato disagi simili.

Di fatto questi sintomi bloccano molto spesso le vite nella loro quotidianità, sono capaci di far perdere la luciditàa chi ne ha spesso anche da vendere. Pensiamo a quei ragazzi, molti purtroppo, che hanno avuto ansia scolastica nella ripresa post covid o pensiamo agli adulti bloccati nel vivere luoghi chiusi o luoghi affollati.

I sintomi che si presentano come tachicardia o senso di soffocamento o di smarrimento totale aprono la riflessione a tante letture.

Escludendo ogni causa organica, l'approccio valido è sempre quello integrato tra psicoterapia e farmacologia. Certamente è elettiva la valutazione di uno specialista Psichiatra o Psicologo-Psicoterapeuta.

Molti specialisti in altre discipline, cardiologi che magari ne fanno una prima osservazione o come i medici di base sanno orientare alla giusta valutazione, ma questo non sempre accade, per questo non sento di escludere infatti la necessità di migliorare la rete di interazione interdisciplinare.

Ci capita nella nostra attività clinica di osservare pazienti che sono disorientati da scelte non precise e non rassicuranti.

Un farmaco somministrato senza un adeguato lavoro psicologico può portare al protagonismo del paziente e relativa gestione artigianale delle cure, con conseguente fallimento e senso di impotenza.

Dagli attacchi di panico si viene fuori con validi e stabili risultati, ma ogni contenuto va affidato allo specialista giusto, magari con una storia clinica documentata.

Una società competitiva, con aspetti di forte impulsività agita, alimenta un disagio che va accolto, capito e ben guidato.

Il bombardamento mediatico, spesso fatto da fonti non autorevoli e affidabili, sono confusive in qualsiasi ambito. Nel campo sanitario la fragilità del paziente spesso abbassa le difese e la capacità critica, tanto da affidarsi a conduttori senza patenti specifiche.

Stiamo facendo come categoria molta prevenzione nelle scuole, facendoci carico spesso di dinamiche familiari e relazionali.

Il cambiamento di stili di vita non è una lettura banale, come non lo è quella di vedere spesso educare i propri figli alla competizione, al raggiungimento di risultati nella carriera  spronandoli a scalate economiche, anziché essere costruttori di armonia emotiva in un mondo in cui siamo tutti di passaggio.

Da certi contenuti di disagio se ne esce, bisogna avere massima fiducia, ma è necessario farsi guidare da professionisti con patenti specifiche. In fondo se è un contenuto così scontato, rendiamolo valido senza rincorrere  superficiali soluzioni che nulla hanno a vedere  con la realtà del disagio, ma spesso con l'enneficacia delle strategie.

L'attacco di panico, è vero, disorienta, ma allo stesso tempo crea una vera apertura alla possibilità di ristrutturarsi.

 

dott. Saverio Costantino

venerdì 20 Maggio 2022

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti