Ossessionati per la vita degli altri distruggiamo la nostra

Marilù Liso e Saverio Costantino
NULL
scrivi un commento 28

Siamo affacciati sempre nelle vite degli altri, ma purtroppo non ci rendiamo conto che sono solo illusioni ottiche e percettive. Nei social siamo tutti vincenti, tronfi di successi, e ovviamente felici, sembriamo i protagonisti di una vita sempre in vacanza.

Ci distraiamo da noi stessi, dalle nostre famiglie, dai nostri cari prossimali, per desiderare la vita degli altri, magari per invidiarla e sentirci inadeguati. Peccato, perché nel paragone, quasi morboso, tra la nostra vita e quella degli altri, ne usciamo quasi sempre sconfitti. 

Se esistesse una macchina capace di misurare la felicità delle persone, probabilmente tutti ci sottoporremmo al test. Forse non tanto per sapere quanto siamo contenti noi, ma per scoprire quanto lo sono realmente gli altri, aldilà dei sorrisi di facciata e delle apparenze. 

Pensiamo a questo periodo estivo, tutti concentrati a mostrare le mete piu' belle, raggiunte dopo un anno di lavoro. Chi, come noi fa un lavoro con i più fragili, nota ancora di piu' la distrazione e la distanza nei confronti di chi quelle mete le raggiunge solo con il pensiero, amplificando spesso un senso di solitudine già tanto presente.

Chi si occupa di aiutare gli altri dovrebbe in questi periodi ricordarsi della propria scelta professionale, non come una opportunità propria, ma come dimensione di dono reciproco. 

Pensate agli anziani, o ai pazienti psichiatrici, a quanto vivano la solitudine in estate, quando tutti vanno via, quando tutto risuona come un attivatore del vuoto che dà eco a un senso di smarrimento ed esclusione.

Non è una lettura romantica, quasi da libro "Cuore", ma e' la realtà di come le emozioni non sono mediate da slogan, né da fredde parole consolatorie, ma solo da comportamenti.

A cosa serve dire "ti sono vicino", se poi non si è capaci di farlo realmente? Non si puo' pensare che in ambito sanitario ad Agosto si possano sospendere i bisogni di salute e assistenza, sarebbe davvero un paradosso o meglio una dinamica schizofrenica.

Ma andiamo al nucleo, la nostra rincorsa per fare tante cose, come le fanno gli altri, diventa la nostra sconfitta, ci fa rinunciare alle nostre vere propensioni.

La visibilità delle nostre vite ha depistato le nostre emozioni, le ha disorientate. Davvero pensiamo che il nostro valore dipenda dalla visibilità sui social?

Ma allora, qual è il rimedio? È chiaro. 

L’unica cosa che conta realmente è essere felici, ognuno a modo suo, ognuno come ha imparato a farlo, cercando di appassionarsi davvero a qualcosa.

venerdì 15 Luglio 2022

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti