Se spesso le controversie finiscono a “tarallucci e vino” è anche vero che il vino, quasi sempre, va a finire nei taralli. Il vino bianco, infatti, trova impiego nella loro preparazione ma non deve essere sottovalutata la quantità di solfiti in esso presente. La legge fissa un tetto massimo ma il reparto Ricerca & Sviluppo di Fiore di Puglia, in nome della genuinità, si è adoperata ad abbassare ulteriormente la quantità di solfiti nei Tricioli alle olive, nei Quadrotti al bacon e alla pizza e nei suoi Targrissì. Una scelta che si rivela salutare.
Cosa sono i solfiti
I solfiti nel cibo – così come l’anidride solforosa nel vino – sono conservanti antiossidanti che contrastano anche la diffusione di microbi, muffe, lieviti e batteri. I prodotti con molti zuccheri o amidi tendono di più a questo tipo di deterioramento; inoltre la solfitazione contribuisce a evitare che gli alimenti diventino più scuri. I solfiti si utilizzano in forma solida e in polvere; l’anidride solforosa in forma gassosa o liquida. In base alla quantità, questi additivi possono svolgere un’azione conservante più o meno intensa.
I solfiti nei taralli ci fanno male?
Per chi non ha problemi di allergie o ipersensibilità, le quantità di solfiti generalmente utilizzate negli alimenti industriali non sono un pericolo, anche se bisogna sempre fare attenzione. Agli ipersensibili come gli asmatici, troppi solfiti possono provocare broncospami e irritazioni, per esempio. L’Organizzazione mondiale della Sanità fissa una quantità giornaliera massima di solfiti da assumere: essa deve essere pari a 0,7 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo.
La scelta di Fiore di Puglia
Nei taralli non si sente il sapore del vino perché l’alcol evapora durante la cottura per cui la quantità finale di solfiti si riduce molto al di sotto dei limiti fissati dalla legge. La voglia di creare un prodotto adatto a tutti, anche agli ipersensibili a questo ingrediente, nonché agli astemi, per scelta o per necessità, ha indotto il reparto di Ricerca & Sviluppo a lavorare per abbassare ancora di più i livelli degli stessi. Risultato? Un prodotto innovativo e, al contempo, di antica tradizione.