Oggi si celebra la giornata contro il bullismo, quasi come dire che nelle altre possiamo dimenticarlo. Di fatto il tema bullismo è spesso un atteggiamento pervasivo tra gli adulti.
Sembra quasi come quando si facevano i temi sulla mafia, in cui si era soliti descrivere come noi la mafia non sappiamo combatterla, ma ne siamo collusi quando cerchiamo di prevaricare, di avere esclusive non meritate, quando otteniamo benefici senza seguire il rispetto reciproco.
Pensiamo al bullismo tra i ragazzi, ma anche a quello tra gli adulti. Quante volte siamo testimoni, e spero non protagonisti, di acting di prevaricazione ai danni di qualcuno più debole.
La solidarietà non è una eccezione da fotografare, ma una costruzione di un clima emotivo che facilita la fiducia ai danni del giudizio.
Ovvio che oggi vedo ovunque incontri di esperti nelle istituzioni scolastiche e non solo e penso che però la vera efficacia dei nostri comportamenti sia nel potere del fare, non nel dire. In fondo di predicatori poco credibili ne siamo circondati.
Il nostro modo per aumentare la qualità emotiva della vita è attivare la circolarità del donare presenza, ascolto, comprensione e questo non è un contenuto della psicologia, ma un contenuto umano che anche quando non esisteva l’epidemia degli esperti era pervasa da protagonisti del buon senso.
Lascio a voi la nellezza del riflettere su questo male che ha tante facce e tante forme, spesso nascoste da pericolosi perbenismi.