L'intervista

«Non amiamo la guerra ma giochiamo alla guerra»: l’associazione P.U.M.A. e il mondo del soft air a Barletta

Tommaso Francavilla
GENESIO PICCOLO
L'intervista a Genesio Piccolo, fondatore dell'associazione P.U.M.A.
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Il soft air (anche noto come air soft) è uno sport di squadra basato sulla simulazione di azioni militari. Per la pratica di tale attività vengono utilizzate delle repliche di armi da fuoco dette air soft gun (ASG, letteralmente in italiano arma ad aria compressa, da cui il nome della disciplina) che sparano piccoli pallini in plastica o in materiale biodegradabile da 6 mm (disponibili in diverse grammature), innocui per una persona. Il soft air nasce in Giappone negli anni ottanta fino a diffondersi in tutto il mondo  verso gli anni novanta. In Italia, la pratica del soft air è affidata ad una miriade di associazioni di appassionati. A Barletta, esiste la Asd  P.U.M.A. (Unità Militare Air Soft Barletta), fondata da Genesio Piccolo, 51 anni, istruttore militare sportivo.

Genesio, quando hai conosciuto il soft air?

«Nel 1993 fui invitato a giocarci e da allora non l’ho più lasciato, tanto da fondare nel 2007 l’associazione “Apulia Rangers” con sede ad Andria. In seguito,  nel 2017 ho fondato l’Asd  P.U.M.A. a Barletta».

Qual è la filosofia del soft air?

«Gioco di squadra, fiducia nel proprio compagno di squadra, realismo militare, assenza di contatto fisico».

Quanti sono i praticanti in Italia di soft air?

«All’incirca un milione di tesserati, assicurati e  riconosciuti dal CONI. Esistono anche tornei internazionali di soft air».

Quali caratteristiche hanno le armi che usate?

«Usiamo fucili giocattolo elettrici o a gas. In Italia esiste un preciso regolamento riguardo l’uso di queste armi giocattolo: per essere a norma di legge, non devono superare la potenza di 1 Joule, unità che misura  l’energia minima necessaria alla lacerazione della pelle, in questo caso 1 joule equivale a zero pericolosità. Inoltre, i fucili devono avere una gittata massima di 70 metri».

Nella vostra associazione ci sono donne?

«Si, abbiamo quattro socie, la responsabile del settore femminile e vicepresidente dell’associazione è Elisabetta Turchiarulo».

Dove si svolgono le vostre attività di soft air?

«Nei boschi, previa autorizzazione e comunicazione al Comando dei Carabinieri, per evitare procurato allarme. La nostra associazione opera in un bosco nei dintorni di Andria».

Il costo per una attrezzatura di base?

«Ormai le attrezzature si acquistano online su siti specializzati nella vendita di articoli soft air. Direi che per una buona attrezzatura di base, bastino 300 – 400 euro».

Quando svolgete le vostre attività?

«Solitamente la domenica mattina, dalle 8 alle 13, ma possono esserci giornate continuative, dal mattino alla sera, oppure in notturna, dal sabato pomeriggio fino alla domenica, laddove ci sia la possibilità di sfide amichevoli tra associazioni. Giochiamo tutto l’anno, con tutte le stagioni».

Come viene pianificata una giornata tipica di gioco?

«Per organizzare una giornata di gioco , preparo “book operativo missione”, con indicazione del percorso e degli obiettivi coi punti cartografici, rilevabili tramite GPS».

Il soft air è anche una attività fisica salutare?

«Certo, è un’attività dinamica, che comprende la marcia, corsa e la camminata zavorrata come preparazione fisica ai tornei. Inoltre, amiamo la natura e la rispettiamo, controllando anche il territorio, in collaborazione coi Carabinieri».

Accettate anche minorenni?

«La nostra è una delle poche associazioni di soft air con  un settore per minori dai 14 anni i cui addestratori di squadra sono Giuseppe Daleno e Ignazio DiLeo. I genitori ci affidano i propri figli per distoglierli dal tedio casalingo dei videogiochi e dei telefonini. Prima della pandemia da covid, abbiamo avuto in affidamento ragazzi con problematiche, i quali hanno migliorato la loro condizione praticando questo sport, formandosi fisicamente e mentalmente. Sono soddisfazioni».

Siete amanti della guerra?

«Non amiamo la guerra ma giochiamo alla guerra. Il soft air è un gioco riconosciuto dal CONI come “tiro dinamico militare”, per cui è uno sport, ma  capisco che a molti non piacciano le armi».

martedì 14 Novembre 2023

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Genesio
Genesio
5 mesi fa

Ti ringrazio Tommaso, di questo bellissimo articolo. Ringrazio anche tutta la redazione, siete unici