Opere abusive realizzate in un’area archeologica con vincolo archeologico per la presenza di un monumento di età traianea, il cosiddetto arco di Traiano: lo hanno accertato a Canosa di Puglia i militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Barletta che hanno eseguito un provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, su richiesta della Procura della Repubblica.
Disposto il sequestro preventivo di tre suoli, per una superficie di quasi un ettaro e mezzo in zona sottoposta a vincolo archeologico occupata arbitrariamente, secondo gli inquirenti, da parte da un’azienda florovivaistica sui suoli di proprietà dell’ente locale, nonostante i ripetuti provvedimenti di sgombero e ripristino dell’area adottati dagli uffici comunali proprio a seguito della realizzazione delle opere abusive. Ci sono anche alcuni indagati.
La proposta di sequestro era stata avanzata dalla Procura della Repubblica di Trani, a seguito di indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza della Provincia Bat.
I fatti riguardano un uomo di Canosa di Puglia, titolare di una ditta individuale, che avrebbe invaso e occupato arbitrariamente i suoli sottoposti a vincolo archeologico. Si tratta di aree che rientrano nel patrimonio comunale, a seguito di provvedimenti di acquisizione gratuita per la omessa demolizione delle opere abusive realizzate. Queste ultime avrebbero impedito la fruizione pubblica del bene culturale lì collocato. L’area sarebbe stata infatti recintata abusivamente. Quindi, il provvedimento è stato richiesto ed emesso anche al fine di rendere fruibile un importante bene archeologico, che si trova in località San Paolo in una zona archeologica speciale denominata Parco Territoriale della Rocca e del Pomerio Ofantino.