La Recensione

Arianna, una donna postmoderna

Giuseppe Dibenedetto
Lo spettacolo
L'attrice Barbara Bovoli affronta con amara ironia e grande sentimento il ruolo della donna contemporanea in un potente monologo
scrivi un commento 135

E’ un’Arianna orgogliosamente postmoderna e figlia dei nostri tempi quella portata in scena da Barbara Bovoli nel suo one woman show “Arianna ha perso il filo”, in scena al Teatro Fantàsia a qualche giorno di distanza dalla celebrazione, non a caso, della “Giornata Internazionale della Donna”.
Con fare istrionico l’attrice si dimostra assoluta padrona della scena, in una furia citazionistica ed iconoclastica, muovendosi dalla psicanalisi alla poesia, dall’esistenzialismo quasi beckettiano ad un’ironia dissacrante degna del miglior Woody Allen, passando per una feroce e quanto mai puntuale satira che non stonerebbe negli studi di Fratelli di Crozza. Non risparmia nessuno Arianna: non il suo Teseo e tutti gli uomini come lui che scappano alla prima difficoltò, non le aspettative folli che la società contemporanea pone sulle donne fino a portarle all’esaurimento, cresciute da una cultura pop produttrice di miti inarrivabili, i tuttologi ed il loro enciclopedismo da Wikipedia.
L’amara ironia, portata sul palco con un’artificiosa naturalezza a tratti straniante ma sempre coinvolgente, si disfa, come il filo del titolo, in un’anticlimax di una sincerità devastante che trova il suo apice, il suo zenith in quello che per una donna come Arianna non può che essere il riscatto, il dono più grande di tutti: una maternità che, con tutti i sacrifici che comporta, ha il sapore insostituibile della felicità, unico modo per districarsi nel labirinto della complessità della vita moderna.

martedì 12 Marzo 2024

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti