La riflessione cristiana

La Pasqua è attuale più che mai, anche nell’epoca dei social

don Gaetano Corvasce
Pasqua
Riflessione di don Gaetano Corvasce sulla Pasqua e la Fede.
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Stiamo per entrare nel triduo pasquale, in quei giorni che i cristiani ritengono fondamentali per la loro fede. Saranno riproposti gli stessi gesti, le stesse parole e le medesime musiche che da secoli si ripetono agli inizi della primavera. Sembrerebbe ormai obsoleto nell’epoca dei social riproporre sempre gli stessi contenuti e ripetere gli stessi gesti, eppure la Chiesa attraverso il linguaggio simbolico della liturgia celebra e annuncia l’impossibile: la morte è stata sconfitta dal Signore Gesù.
La scansione storico-cronologica proviene dalla liturgia di Gerusalemme, dopo che l’imperatore Costantino aveva rimesso in luce i luoghi della crocifissione e della sepoltura di Gesù, erigendo su di essi la splendida basilica del Santo Sepolcro. Notizie dettagliate sui luoghi e sulla liturgia del Triduo pasquale, ci vengono da un diario di viaggio – compiuto tra il 381 e il 384 – da una donna, Egeria, venuta dall’Occidente. Di fatti ancora oggi, nonostante il passare dei secoli, il Giovedì Santo – con una liturgia chiamata in Coena Domini – è intento a commemorare l’istituzione dell’Eucaristia con il suggestivo rito della lavanda dei piedi, mentre il Venerdì ricorda la Morte del Signore. Il Sabato santo, invece, lascia lo spazio al silenzio e di fatto non è contemplata alcuna liturgia, almeno fino alla notte quando nella solenne veglia si proclamerà la Risurrezione di Gesù. Nel corso dei secoli il dato liturgico è stato via via accompagnato da altre forme di preghiera e di espressione artistica che ha di fatto reso i giorni della Pasqua un vero evento sociale. Le nostre città si arricchiscono di processioni che nel loro incedere coniugano al folklore la narrazione di una fede che si trasmette di generazione in generazione. Eppure, nonostante i suoni e gli eventi di questi giorni sembrerebbe che a tanti, tutto questo, non interessi. Anche nel tempo storico mentre Gesù veniva ucciso per poi risorgere, il mondo con i suoi abitanti continuò la sua corsa. Eppure fu dato un senso nuovo a quella corsa e gli fu dato un fine. In questi giorni anche chi continua a correre nella sua vicenda può scoprire nel suo cuore il perché dei suoi giorni e il significato del suo esistere. La liturgia col suo linguaggio simbolico, in questi giorni racconterà di Dio e racconterà di noi: lasciamoci accompagnare per una rinnovata risurrezione del cuore.

mercoledì 27 Marzo 2024

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